Il Vangelo secondo Matteo (Salvini) spopola sulle pagine d'odio


Il loro pensiero è più o meno questo: dicono di essere "cristiani" anche se non vanno mai a messa, non hanno mai letto ai vangeli e se ne ne sbattono dei "valori cristiani" quando a poco prezzo possono acquistare il corpo di una una ragazza nigeriana che è stata stata ridotta in schiavitù nel disinteresse di chi dice che prima vengono gli italiani. Il loro dirsi "cristiani" serve solo ad usare il crocefisso quale strumento di offesa verso gli islamici, scagliato con forza contro quei bambini che si rifiutano di considerare italiani anche se natie  cresciuti in Italia.
Questa è la gente che ha apprezzato un Matteo Salvini che sventolava rosari e vangeli mentre invocava la violenza contro i migranti, forse dopo aver provveduto ad epurare la sua versione delle pagine in cui Gesù invitava a dare accoglienza ai forestieri. Il suo è un "cristianesimo" nuovo, ideato quale legittimazione all'odio al pari di come l'Isis citi Allah mentre getta i gay dai tetti e lapida le donne che non si sottomettono ai loro mariti. Non c'è più un dio, c'è solo l'uso politico che si può fare di una divinità creata ad uso e consumo di chi cerca di trarne profitto.

A promuovere la religione di Matteo Salvini troviamo i soliti gruppi Facebook che basano la loro esistenza sul populismo e sulla promozione dell'odio. Mostrano crocefissi e presepi invocandone l'imposizione ai bambini degli altri mentre aderiscono convintamente alle richieste leghiste per un divieto alla libertà di culto per chi ha altre credenze religioso. Inneggiando apertamente a quel Salvini che dice loro che l'adozione da parte dei gay sarebbe «un abominio», anche se poi giurano non ci sia nulla di male se Massimo Gandolfini ne colleziona a decine pur ostentando la sua intenzione nel pretendere di decidere quale natura dovranno avere per non incappare nella sua ira.
Dicono che se uno straniero commette un crimine è necessario colpire intere comunità, così come giurano che la Costituzione definirebbe che la famiglia come composta «da un uomo e una donna» nonostante l'articolo 29 sancisca che «la Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio è ordinato sull'uguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell'unità familiare». Dunque si parla di «coniugi» senza alcuna fantomatica determinazione sui sessi, ma la menzogna pare piacere a questa gente.
Ovviamente lodano l'omofobia della nuova presidente del Senato, esprimono ammirazione per personaggi omofobi come Ciancarlo Cerelli, Gianfranco Amato e Massimo Gandolfini, così come beatificano una Fallaci che li invitava a non avere rispetto del prossimo. Sono stati anche grandi sostenitori della candidatura al senato dell'omofobo Simone Pillon, anch'egli aderente al "cristianesimo" secondo Salvini basato sul disprezzo di gay, migranti e donne che non si mostrino sottomesse al maschio.

Grave è anche come questa gente inciti i propri proseliti a manifestare «rabbia» contro i diritti umani altrui, incitando un clima di guerriglia in cui il più forte deve arricchirsi sulla pelle dei più deboli. Un odio che viene trasudato anche dai feroci commenti in cui gli utenti della pagina si sentono legittimati ad insulti pronunciati nel nome di dio Salvini:






Questi sono i testi scritti da chi dice di voler difendere le "radici cristiane" e che indica in Salvini il messia che porterà a compimento i loro più perversi sogni per l'istituzionalizzazione dell'odio. E pensare basterebbe leggere quei testi per comprendere che non ci sia nulla di "cristiano" in quella cieca ferocia.

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