Noia a Ballando con le Stelle. Prosegue la crociata di Zazzaroni contro il ballo same-sex


Zazzaroni diceva che perfidi individui aderenti a fantomatiche "lobby gay" gli impedissero l'endorsment ai rantoli omofobi di Mario Adinolfi, l'integralista che va di parrocchia in parrocchia a vantarsi di come sottometta le sue mogli prima di penetrarle rigorosamente senza preservativo in un'ode a quel sesso bareback che vorrebbe fosse insegnato nelle scuole. Eppure, di settimana in settimana, Ivan Zazzaroni ripete il suo noioso teatrino contro Todaro e Cicci, criticati per un ballo same-sex che non mostrerebbe l'eterosessualità quale unico dogma di fede a cui inchinarsi in onore e gloria ai coiti di Adinolfi.
Certo, lo scorso anno non pare che avesse nulla da ridire quando Todaro ballava con Platinette, ma evidentemente a lui bastano due tette finte per immaginarsi la compresenza di un pene e di una vagina quale elemento fondante del ballo secondo i dogmi adinolfiniani. Ed è così che anche questa voltaza ha dato uno zero a quei due uomini che non gli fanno pensare ad un Mario Adinolfi che si vanta dinnanzi alle sue figlie di come ami afferrari per i fianchi le loro rispettive madri prima di dominarle sessualmente nel nome di un dio che giura sia bianco, eterosessuale e pure un po' razzista.
Patetica è stata la critica che si è inventato questa volta, contestando come i due non si sarebbero presi mano nella mano. E a poco sono servite le giustificazioni di Todaro che ha precisato come l'uso di un fazzoletto fosse una presa in giro indirizzata proprio al giudice.
In una parola: noia e squallore per una polemica sterile che si trascina da settimane.

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