Tommaso Scandroglio: «È certezza scientifica che l’omosessualità fa male al corpo e allo spirito»


Sono ormai anni che il fondamentalista Tommaso Scandroglio viene lasciato libero di promuovere cieco odio contro i gay. Una persecuzione incessante ed intollerabile che giorno dopo giorno ripete ai fondamentalisti che frequentano la corte di Riccardo Cascioli che sarebbe giusto e doveroso disprezzare i gay.
Era il 18 agosto 2014 quando pubblicò un agghiacciante articolo intitolato "Sorpresa, i gay sono pochi e in cattiva salute", nel quale il fondamentalista si lanciò nella solita rilettura ideologica di dati statitici da poter usare come mezzo di promozione dell'odio:

Le persone con tendenze omosessuali sono poche e in cattiva salute. Questo in sintesi è il dato che emerge da un ricerca condotta dal Centro statunitense per il Controllo e la Prevenzione del Disagio (CDC) – l’istituto di monitoraggio della salute pubblica più rinomato negli USA e non sospetto certo di partigianeria – che ha interessato 34.557 persone di età compresa tra i 18 e i 64 anni. L’indagine è stata condotta nel 2013 e i risultati pubblicati a fine luglio di quest’anno. Ecco i dati salienti.

Attraverso asserzioni patetiche volte a sostenere che non vi sarebbe alcun dubbio sul fatto che chi si dichiara eterosessuale sarebbe tale mentre chi dice gay sarebbe spesso in errore nel ritenersi tale dato che lui giura che agli etero capiti di far sesso con altri uomini, scrive:

Solo il 2,3% della popolazione USA si dichiara facente parte del gruppo LGBT. Più in particolare questa indagine, la più approfondita da 57 anni a questa parte, ci informa che il 96,6 % degli intervistati si qualifica come “eterosessuale”, l’1,6% come omosessuale maschio o femmina, lo 0,7 bisessuale e l’1,1% dichiara di essere “qualcosa di differente” o non sa o non vuole rispondere. Da notare questo particolare: sono gli intervistati che si dichiarano “omosessuali”, ma questo non ci dà garanzia che la loro percezione soggettiva corrisponda ad un dato reale. Ad esempio una persona può sentirsi “gay” perché ha avuto rapporti omosessuali, ma questo non comporta di necessità che la persona viva una condizione omosessuale (così dicasi per le persone eterosessuali). E dunque le cifre potrebbero essere ritoccate al ribasso (o al rialzo).

Si passa così a sostenere tesi ancor più surreali, lodando chi è gay ma si finge etero per non infastidire l'omofobo medio:

C’è da aggiungere anche questo ulteriore pensierino. Se le persone omosessuali sono l’1,6% quanti saranno i gay? Cioè quanti saranno coloro che fanno dell’omosessualità una bandiera da sventolare nelle piazze di tutto il mondo, nei parlamenti di tutto l’orbe terracqueo e su tutti i media esistenti? Di certo una percentuale ancor minore, vicino allo zero termico. Questo perché molte delle persone omosessuali vivono con disagio la propria condizione e sicuramente prendono le distanze da coloro che politicizzano la loro sofferenza.
Poi vi sono coloro i quali invece tentano di essere “gai” ma non sono così entusiasti da berciare dai tetti delle case che “gay è bello”. Infatti la persona omosessuale in genere vuole vivere la propria condizione in totale privacy, non perché tema fantomatiche discriminazioni ma perché considera il proprio orientamento un affare privato. E dunque mai si “sposerebbe”, mai metterebbe su “famiglia”, mai chiederebbe per sé un pupo da crescere, per il semplice motivo che non vuole vincoli formali o sociali, ma cerca solo l’opportunità di vivere la propria sessualità in piena libertà, tenendosi ben lontano da rivendicazioni politiche.

Insomma, se noi tutti dobbiamo sentire i fondamentalisti che descrivono nei minimi dettagli le loro penetrazioni vaginali rigorosamente bareback, ma agli altri dicono che devono nascondersi perché lui si dice infastidito dalla loro esistenza.

Si arriva così alla tesi secondo cui i diritti di una minoranza non avrebbero valore. Sarebbe come sostenere che se la polizia trovasse un uomo ridotto in stato di schiavitù, farebbe bene a voltarsi dall'altra parte dato che una persona è una percentuale irrisoria se raffrontata all'intera popolazione:

Questa operazione di scrematura di quell’esiguo 1% e poco più, ci porta a dire che davvero le richieste delle lobby omosessualiste non hanno ragion d’essere perché prive di fondamento numerico. Se dovessimo usare la stessa misura per altre categorie di minoranza sfoceremmo nel ridicolo. Che dire infatti degli apicoltori? Sono meno dell’1% della popolazione italiana ma ne hanno di problemi: l’inquinamento che falcidia le api insieme ai prodotti chimici che i contadini usano per le proprie piantagioni, le malattie che provengono da madre natura, le bizze del tempo, la concorrenza sleale di chi produce miele per hobby ma non rispetta le regole, la crisi che incalza, i balzelli statali, uno Stato che non riconosce il loro lavoro e li ghettizza, una mancanza di rappresentatività nei settori alti della politica, un regolamento di medicina veterinaria del 1954 che va bene per buoi e cavalli ma non per questi insetti, la mancanza di selezione del prodotto e delle specie.
Eppure non riescono ad avere un loro Scalfarotto in Parlamento che appoggi le ronzanti rivendicazioni del settore, non hanno un Ape-pride, non denunciano la Piaggio per aver abusato del termine “Ape” senza loro permesso, non chiedono quote giallo-nere nelle aziende, almeno quelle agricole, non vanno a pungere – è proprio il caso di dire – giornalisti apofobi che non parlano di loro o ne parlano male. Tommaso D’Aquino scriveva che la legge dovrebbe disciplinare ciò che accade tra i più – dunque dovrebbe disciplinare anche i diritti fondamentali che riguardano tutti, persone omosessuali comprese – e non fenomeni marginali.

Stando alle sue parole, i cristiano dovrebbero farsi da parte dato che sono una parte della popolazione e non più maggioranza. Eppure Scandroglio pare apprezzare le leggi che garantiscono loro dei privilegi, ambisce ai contributi pubblici regalati alle chiese e raccoglie soldi per finanziare i gruppi di cristiani che vivono in Paesi in cui quella religione è una minoranza.

E se tutti sappiamo che lo stato di stress delle persone gay è causato dalle continue aggressioni ai loro affetti, alle loro vite e alle loro famiglie da parte dei fondamentalisti, Scandroglio pare pronto a sfruttare persino gli effetti della sua propaganda come giustificazione ad una violenza ancor maggiore:

Ritornando all’indagine, questa ci fornisce un altro dato assai interessante: relativamente “alle condizioni di salute (ad esempio asma, diabete, disturbi cardiovascolari, disabilità varie) e comportamenti che possono incidere sulla salute come il fumo e l’acolismo […] le minoranze sessuali [leggi ‘LGBT’] tendono a vivere una condizione peggiore rispetto ai loro omologhi che non appartengono alle minoranze sessuali [leggi ‘eterosessuali’]”.
Da ciò una conclusione che il CDC non si sogna nemmeno di fare ma che noi invece azzardiamo ad ipotizzare: vuoi vedere che c’è un nesso tra condotte omosessuali e stato di salute psicofisico? Detto in soldoni: vuoi vedere che l’omosessualità fa male al corpo e allo spirito? L’ipotesi diventa certezza scientifica se andiamo a spulciare qualche ricerca sul tema che comprova che la salute delle persone omosessuali risente del loro stile di vita (E. Rothblum, Depression Among Lesbians, «Journal of Gay & Lesbians Psycoterapy», 1, 3 [1990], p. 76; S. Welch, Lesbians in New Zealand, «N.Z.J. Psychiatry», 34 [2000], pp. 256-263; T. Sandfort, Same-Sex Sexual Behaviours and Psychiatric Disorders, «Archives of General Psychiatry», 58 [2001], pp. 85-91;). Tanto che il tasso di suicidi è superiore della media così come i comportamenti violenti (P. Cameron, Errors by the American Psychiatric Association, «Psycological Reports», 79 (1996), pp. 383-404). Insomma l’omosessualità non fa bene a nessuno, tantomeno e prima di tutto ai diretti interessati.

Se il citare titoli a caso potrà far presa fra i bigotti, il sostenere che dei dati avulsi dal loro contesto possano giustificare tesi esterne a quei trattati è un atto di pura mistificazione. Perché è vero che statisticamente i gay fumano di più, ma non è altrettanto vero che nob lo fanno certo perché gay (il libro citato spiega che sia colpa dello stress causato dal vivere in un mondo in cui nel 1990 si rischiava grosso se si veniva scoperti dai fondamentalisti).

Ma nella sua falsificazione ideologica, Tommaso Scandroglio afferma:

È un film già visto. Dove non si rispettano le regole etiche, anche quelle che governano la nostra salute saltano, perché la realtà morale e quella fisica sono un tutt’uno nell’uomo. Vedi l’aborto con la sindrome post abortiva che colpisce le donne; vedi la fecondazione artificiale che sforna bebè con tare genetiche e genera infelicità nelle coppie, sia che abbiano o non abbiano avuto il tanto desiderato figlio; vedi la contraccezione che regala effetti collaterali a piene mani alle donne, intorbidisce la fiducia nella coppia e, nel caso del preservativo, espone comunque a rischi di contagio per malattie veneree; vedi divorzio che provoca veri drammi esistenziali a tutti i soggetti coinvolti; vedi infine l’eutanasia che lascia nella psiche dei parenti sopravvissuti che hanno dato il loro benestare a staccare la spina un’angoscia così profonda che li seguirà fino alla tomba

Insomma, non è stupefacente si sia inventato patologie per ogni tema da lui attaccato. Peccato si potrebbe parlare dei traumi subiti dai bambini cresciuti in famiglie fondamentaliste, di come alcuni fanatismi religiosi richiederebbero l'intervento di uno psichiatra e di tante altre belle cose che lui tace perché non utili alla sua propaganda.
Ma forse la vera domanda è un'altra. Com'è possibile si tolleri che un fondamentalista possa denigrare pubblicamente un gruppo di persone senza che negli ultimi quattro anni non ci sia stato interesse investigativo per capire quali siano i suoi reali scopi e se sia lecito falsificare le realtà scientifica come strumento per danneggiare tangibilmente le vite di chi è vittima del suo pregiudizio?
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