Aggressione omofoba a Milano: «Frocio, ti ammazziamo»


L'omofobia è tornata a colpire. A Milano, nel quartiere di piazzale Segesta, un diciottenne è stato aggredito verbalmente e fisicamente da un gruppo di ragazzi, con ogni probabilità minorenni. La sua unica "colpa" era quella di indissare una giacca rosa.
Il branco gli ha urlato: «Frocio, ti ammazziamo». Poi sono partiti gli sputi e i pugni sino a quando il 18enne non è riuscito a fuggire.
«Le aggressioni omofobiche in Italia stanno diventando una sorta di bollettino di guerra quotidiano -dichiara Gabriele Piazzoni, segretario nazionale di Arcigay- trasmettiamo innanzitutto la nostra vicinanza e il nostro sostegno al giovane aggredito, ma soprattutto richiamiamo la politica ad un'assunzione di responsabilità ormai urgente. Nelle ultime settimane abbiamo perso il conto dei fatti violenti ai danni di persone omosessuali che la cronaca ha riportato. Nel nostro Paese la violenza, in particolare quella omofobica e di genere, è ormai un fenomeno fuori controllo. Mentre la politica nazionale è impegnata in un teatrino tutto autoreferenziale, nel Paese l'odio imperversa impunito. Non solo: le strategie di prevenzione, in larga parte a carico delle associazioni, mostrano la loro fragilità, determinata da una totale delega delle istituzioni, a cui spetterebbe il compito di sostenere questi progetti e metterli a sistema. In questo ambito si gioca nei palazzi di chi dovrebbe governarci, una battaglia tutta ideologica che ha come obiettivo la conquista del consenso, anche dei violenti, e non il contrasto a questi fenomeni. Con ostinazione, ma non senza sconforto, proseguiamo solitari nella nostra azione di sostegno dei ragazzi e delle ragazze che nella vita quotidiana affrontano questa ostilità. Ma non possiamo tacere l'indignazione per l'assenza di azioni istituzionali credibili ed efficaci».
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