Dopo Reggio Emilia, Salerno e Roma, anche a Varese ci sarà una «preghiera di riparazione per l'oltraggioso corteo Varese Pride»


L'uso della preghiera come strumento di offesa pare sia diventata la nuova moda che spopola tra i ranghi del fondamentalismo cattolico. Dopo Reggio Emilia, Salerno e Roma, anche a Varese l'omofobia organizzata si è data appuntamento al Sacro Monte per una «preghiera di riparazione per intercessione della beata vergine Maria al sacro cuore di Gesù per l'oltraggioso corteo Varese Pride».
Da pressi, Dio viene usato come strumento per la promozione dell'odio e si defeca odio contro una manifestazione che viene accusata di essere «oltraggiosa». Lo scopo propagandistico si simili menzogne infilate a forza nella bocca di Gesù è chiara: ci si augura che il pregiudizio e l'ignoranza possano bastare ad ingannare i bigotti e ad arruolarli in una crociata contro il prossimo.
In un proliferare di sedicenti "comitati" che servono solo a nascondere i veri mandanti di simili eresie, l'evento riporta la firma di un tal "comitato beato Miguel Agustin Pro".
Presumibilmente il nome sarà stato scelto per assecondare le teorie di Amato sul fatto che il riconoscimento dei diritti dei gay sarebbe da intendersi come un atto persecutorio verso chi ne chiede la discriminazione, tant'è che ad essete stato infangato è il nome di un presbitero gesuita che svolse la sua missione durante la persecuzione anticattolica del governo messicano, di ispirazione massonica, negli anni venti.
Il Sacro Monte di Varese fu già sede delle preghiere anti-gay recitate lo scorso anno alla presenza di Gianfranco Amato. In quell'occasione la curia si dissociò dalla manifestazione e negò loro l'uso del duomo.

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