Il progetto per stampare la Nuova Lira in gran segreto. In un solo weekend, i risparmi degli italiani starebbero stati svalutati del 25%


Matteo Salvini e Luigi Di Maio paiono divertirsi un mondo a fare i presenzialisti televisivi che raccontano alle massaie di come loro non avrebbero mai detto di voler uscire dall'euro. Chissà, forse quella era la prima maglietta che il leghista ha trovato nel cassetto e il pentastellati hanno trovato un refuso nei loro manifesti.
Hanno invocato l'impeachment contro Mattarella, ma ora dicono di averci ripensato. Anche in questo caso l'impressione è abbiano voluto alimentare tensione sociale con un feroce attacco alle istituzioni e ora vogliano risparmiarsi un procedimento che rischierebbe di mettere in luce l'infondatezza delle loro accuse. Accuse che i pentastellati hanno incentivato attraverso vergognose bufale diramate dal loro ufficio stampa in cui si cercava di alterare il significato di testi giuridici attraverso tagli ed omissioni.

Nel frattempo è Repubblica a spiegarci quale fosse il progetto economico di Paolo Savona, l'spirante ministro su cui Lega e M5S avevano messo il veto:

Stampare 8 miliardi di monete nel giro di poche settimane, operare nella massima segretezza, far scattare il D- Day, con relativo annuncio il venerdì sera a mercati chiusi per lanciare il lunedì mattina la Nuova Lira svalutata presumibilmente del 15- 25 per cento, prevedere un parziale default del debito, avvertire con un minimo di anticipo l'Fmi e le maggiori banche centrali della mossa italiana in vista della riapertura dei mercati.

Se la matematica non è un'opinione, in un solo week-end tutti i risparmi accumulati dalle famiglie italiane in anni di sacrifici sarebbero state svalutate di un quarto, in ode ai mercati e al debito. Alla faccia di quelli che dicono che è colpa dell'Europa e della Merkel che l'Italia non può fregarsene del resto del mondo e deve stare alle regole di mercato globali.
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