Filippo Savarese intima: «Togliete i manifesti del Gay Village: quel bacio offende il credo religioso e la sensibilità dei bambini»


Filippo Savarese ama pubblicare fotografie che ritraggono dei minorenni che sono stati obbligati a partecipare ad iniziative integraliste, magari con tanto di cartelli che ostentino odio verso il prossimo. La statistica ci dice che è assai probabile che alcuni di quei bambini potrebbero maturare un orientamento sessuale diverso da quello che i loro genitori avrebbero voluto imporgli e c'è solo da immaginarsi quale violenza psicologica possa essere un Savarese che ha aizzato i loro genitori contro di loro dopo averli costretti a manifestare con manifesti che criminalizzavano la loro essenza. Forse nemmeno Satana sarebbe capace di tanto.
Eppure Filippo Savarese continua a remare contro i diritti dei bambini mentre spergiura che il loro unico problema sia il rischio di poter vedere la fotografia due uomini che si amano. Lo dice in una petizione a firma di una delle sue organizzazioni pubblicata sul sito di un'altra sua organizzazione (è il gioco degli specchi: tante sigle che fanno pensare ad un'opinione condivisa, anche se spesso è un unico soggetto a darsi ragione da solo e ad auto-patrocinarsi le proprie crociate).

Il testo è tragicomico nella sua violenza ideologica:

Il Sindaco Virginia Raggi ordini la rimozione delle gigantografie di due uomini che si baciano per pubblicizzare il gay village a Roma, calpestando la sensibilità individuale dei bambini, del credo religioso e soprattutto non rispettando il diritto e la libertà educativa dei genitori!

Savarese inizia così a raccontare che lui non dormirebbe la notte all'idea che due uomini possano baciarsi nonostante lui faccia di tutto per cercare di impedire il loro amore:

Nelle ultime settimane stiamo assistendo turbati e impotenti ad una vera e propria invasione e colonizzazione ideologica, messa in atto dalla campagna pubblicitaria per la sponsorizzazione del Gay Village a Roma. La capitale è letteralmente invasa da manifesti, gigantografie e autobus pubblicitari rappresentanti immagini esplicite e dirette di due uomini che si baciano.
Molti genitori in questi giorni ci hanno contattato per domandarci perché sopportare in silenzio una campagna pubblicitaria così invasiva e provocatoria per sponsorizzare un evento che può essere pubblicizzato anche senza porre in primo piano immagini così dirette.

Da prassi, il bacio diventa «provocazione» mentre Savarese non ha problemi con una Silvana de Mari che che va sugli altari delle chiese a mimare penetrazioni anali o quella loro Maria Rachele Ruiu che va in giro a raccontare al mondo che lei si farebbe penetrare «senza guanto».
Arrivando a sostenere che un semplice bacio sia una «ostentazione esplicita», il proclamo di Savarese prosegue sostenendo:

Accogliamo la richiesta di questi genitori, Ritenendo anche noi che l’ostentazione così esplicita di contenuti delicati e che risultano lesivi della libertà individuale, educativa e del credo religioso non sia tollerabile. Questi manifesti non rispettano diversi diritti che invece il regolamento delle affissioni del comune di Roma dovrebbe garantire!

Si passa a raccontare come loro non vedano offesa nei manifesto con cui insultavano il dramma del femminicidio, creando una contrapposizione fittizia che pare testimoniare come l'intera azione sia una becera ritorsione: se tu non permetti a Savareerse di insultare le donne, lui romperà le scatole agli altri e dirà che si sente offeso dall'esistenza del prossimo:

Proprio recentemente infatti è stata ordinata e applicata la rimozione di manifesti, regolarmente autorizzati e affissi, per conto dell’Associazione Pro Vita e poi della Fondazione Citizen Go Italia, riguardanti la sensibilizzazione al tema dell’aborto e dell’aborto selettivo come barbara pratica di Femminicidio in molte parti del mondo.
Questi manifesti non contenevano né immagini esplicite, violente o lesive di alcuna libertà ma, appellandosi al medesimo regolamento comunale sulle affissioni, i nemici della libertà di espressione sono riusciti a farli rimuovere repentinamente.

Si passa così a chiedere che i manifesti siano censurati perché lui dice che i sedicenti "cattolici" affiliati alla sua organizzazione sarebbero disturbati dall'amore tra due uomini, ma ovviamente non da un Matteo Salvvini che dice di andare in giro con un rosario in tasca mentre respinge i bisognosi o chiede la schedatura dei Rom:

Siamo convinti che il diritto dei genitori di poter liberamente scegliere quando e come parlare ai loro figli di un tema così delicato come l’omosessualità vada tutelato e rispettato, così come vada rispettata la sensibilità individuale di ogni bambino, soprattutto riguardo a tematiche così importanti e contro l’utilizzo di immagini così esplicite e che possono turbare i più piccoli. Questi manifesti non rispettano altresì la libertà e la sensibilità dei diversi credi religiosi e culturali in merito al tema dell’omosessualità. Basterebbe semplicemente sponsorizzare questi eventi in programma a Roma senza l’utilizzo di tali immagini!

La frase non va sottovalutata, perché qui Savarese si lancia nel sostenere che si debba poter essere contrari all'omosessualità. È un'esplicita aggressione alla vita di un intero gruppo sociale da parte di chi dice di non tollerare la loro esistenza e di voler poter danneggiare le loro vite.
Poi lui è lo stesso che si mette a starnazzare come un indemoniato se qualcuno osa togliere i crocefissi dalle aule scolastiche di uno stato laico, sostenendo che lui abbia il diritto di imporre il suo credo a chi ha opinioni religiose diverse dalle sue. Buffo: qualunque sia la circostanza. Savarese giura su Dio che lui abbia tutti i diritti e che gli altri abbiano solo doversi verso di lui.

Parlando a nome di terzi come consuetudine della sua propaganda, conclude:

È per questo che centinaia di famiglie e genitori si sono già mosse per protestare e richiedere la rimozione di questi manifesti. Generazione Famiglia chiede con questa petizione al Sindaco di Roma, Virginia Raggi, di applicare in maniera equilibrata e imparziale la normativa sulle affissioni comunali e di far rimuovere subito questi manifesti, soprattutto per difendere la sensiblizzazione dei cittadini più piccoli, che dovrebbero essere i primi ad essere tutelati.

In effetti i bambini andrebbero tutelati, ma non certo da un bacio. Vogliamo forse ricordare a Savarese quanta violenza ci fosse nel pulmino di promozione omotransofobica con cui andava in giro nelle piazze a denigrare e insultare l'identità dei più piccoli?
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