Il senatore PIllon corre da Il Giornale per assicurarsi che il suo nome sia legato al tentativo di rendere orfani i figli dei gay


Il senatore leghista Simone Pillon ha trovato una piattaforma di autopromozione nelle pagine de Il Giornale, in un contesto dove la sua ideologia possa raccattare proseliti fra lettori indottrinati alla discriminazione.
Il quotidiano della famiglia Berlusconi ha infatti deciso di dedicare ampio spazio al neocatecumanale che da anni serve fedelmente Massimo Gandolfini. È tra gli ideatore del truffa "gender" con cui giustifica la sua promozione dell'odio omofobico e del sessino.
Letteralmente ossessionato dallo sfruttamento minorile a fini di propaganda, si batte per infliggere inumane torture ai minori terminali britannici,chiede si neghi cittadinanza ai bambini che nascono in Italia, pretende di rendere orfani i figli dei gay e sbraita che Salvini abbia il dovere di abbandonare in mare quei 111 bambini non accompagnati che lui non gradisce perché di etnia diversa dalla sua. Tanto basta a comprendere quanta ipocrisia e quanta malafede ci possa essere in un fondamentalista che vuole distruggere intere famiglie mente accusa i sindaci di voler «usare i bimbi».
In una attacco coordinato, Il Giornale sostiene che le trascrizioni degli atti di nascita dei figli di coppie gay siano «state fatte senza debite istruttorie interne, ampliando impropriamente la cosiddetta legge Cirinnà sulle unioni civili». E Pillon accorre sulle loro pagine per attribuirsi il "merito" di un attacco ai diritti dei minori. Il leghista e il neonazista devono sapere che dove c'è odio omofobico c'è Pillon.
In un'intervista rilasciata al quotidiano di destra, afferma: «Bene ha fatto la Procura di Roma a impugnare le trascrizioni di atti di nascita da due uomini o da due donne. È in corso un tentativo di legittimare l'utero in affitto e la compravendita di gameti umani e per farlo si usano i bambini che alcuni sindaci non esitano a usare come cavie per esperimenti di ingegneria sociale. I bambini nascono dalla mamma e dal papà. Ogni altra condotta costituisce illecito penalmente rilevante. I sindaci italiani non si rendano complici di uno dei più gravi delitti contro la dignità delle donne e dei loro bambini».
Se ormai Pillon parla per slogan, spesso confondendo gpa ed eterologa a dimostrazione di come paia mosso solo dal pregiudizio, poco chiaro è cosa voglia ottenere se riuscisse a privare quei bambini dalle tutele di uno dei loro genitori. E chissà non reputi illeciti anche i figli di Gandolfini dato che né lui né le moglie risultano la mamma e il papà che li ha generati... o chissà, forse le sue generalizzazioni valgono solo per cercare di colpire i figli dei gay come atto di ritorsione verso genitori a lui sgraditi.
A Il Giornale, Pillon dichiara anche che settimana prossima depositerà una interrogazione parlamentare sul tema. Il suo obiettivo è privare i minori dalle tutele di uno dei loro genitori, preferendo il populismo e l'omofobia al supremo interesse dei minori.
Tra i commenti c'è chi auspica che Pillon possa distruggere quelle famiglie, giurando che sia in nome di dei bambini che abbia il dovere di renderli orfani per «far sparire» le loro famiglie.
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