Fratelli d'Italia: «Patrocinare i Pride sarebbe solo un vano tentativo di compiacere una minoranza LGBT»




Fratelli d'Italia è un partito che basa gran parte della sua propaganda elettorale sulla promozione dell'odio omofobico. Cavalcando una campagna preventiva contro un possibile Gay Pride nella città di Asti, è attraverso i giornali locali che il geometra Luigi Giacomini, in qualità di capogruppo di Fratelli d’Italia ad Asti, dichiara:

Abbiamo letto sui giornali locali e social della possibilità di far svolgere il gay pride nella nostra città.Posto che tutti coloro che hanno intenzione di manifestare il loro pensiero, all’interno dei paletti del buon gusto e della decenza e non violenza, hanno il diritto di farlo, non è una decisione nel potere del Comune di Asti se far svolgere o no una manifestazione.

Premesse accuse strumentali che cercano di sostenere che i pride sarebbero contro il buongusto al pari di come se non si parlasse delle loro manifestazioni senza augurarsi non coinvolga nazisti, puttanieri o preti pedofili, è ricorrendo alla più becera propaganda gandolfiniana che il geometra aggiunge:

Il mio partito non ne condivide le finalità in tema di presunti diritti alle adozioni di copie omosessuali o di utero in affitto o di ideologia gender, direi inoltre che anche all’interno del mondo LGBT certe tematiche non sono condivise.
Gli organizzatori dei gay pride inoltre non sono che una minoranza all’interno del mondo LGBT e pertanto non è veritiero considerarli come i rappresentanti di una intera comunità, quando la stessa comunità non li riconosce come tali.
I gay pride organizzati nelle città vicine inoltre hanno di molto allargato le istanze uscendo da quelli che sono i soli ambiti LGBT e quindi mischiandosi a magliette rosse pro immigrazione e varie pretese della popolazione Rom (basti vedere il video della conferenza stampa del gay pride di Alba).

Apprendiamo così che è fatto divieto che una minoranza perseguitata possa schierarsi al fianco di altre minoranze discriminate, soprattutto quando la Meloni guadagna circa 100mila euro annui vendendo razzismo. Ed apprendiamo anche che i milioni di partecipanti ai prode vengono ritenuti «una minoranza» perché Costanza Miriano giura che la massima espressioen dei gay sia quel Giorgio Ponte che va ai suoi convegni spiegare che lui si sente inferiore agli etero e spera che i santoni promossi da Adinolfi possano «guarirlo» dall'omosessualità dato che i preti che frequenta gli hanno detto che la sua vita è sbagliata.

Sempre sostenendo che le minoranze non abbiano diritto e giurando su Dio che lui sei senta maggioranza anche se respinto alle urne, è vomitando odio che il geometra si mette a descrivere i gay come persone carpiccionse che avrebbero la pretesa di avere gli stessi diritti di cui lui gode a piene mani:

Il Comune di Asti al limite avrebbe la facoltà di concedere il patrocinio ma questa opzione prevede che l’Amministrazione sposi in pieno tutte le istanze portate avanti dalla minoranza LGBT dei pride. Siccome non vi è convergenza con tali istanze ritengo che sia rispettoso non raccontare frottole nè ai cittadini nè agli organizzatori e quindi negare il patrocinio, se verrà richiesto.
Concedere il patrocinio sarebbe solo un vano tentativo di compiacere una minoranza LGBT che tanto non sarà mai contenta e che accoltellerebbe alla schiena chi le tende una mano, con il risultato ancora più triste di prendere in giro il proprio mondo di centrodestra.

In conclusione, Fratelli d'Italia specifica che per loro l'omofobia e la discriminazione sono «valori» fondanti della loro ideologia:

Posso confermare che il mio partito voterà contro al patrocinio, almeno per serietà e coerenza con quanto sempre detto in tema di schema di società e valori. Confido che i più ingenui approfondiscano la tematica e sostituiscano l’entusiasmo da pubblicità con una opinione più consapevole.
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