L'ex hacker spiega come funziona la propaganda di Salvini


È dalle pagine del Rolling Stone che Alessandro Orlowski, ex hacker e spin doctor digitale, ha spiegato che anche in Italia c'è chi ha cercato profitto dalla vendita di dati personali da parte di Facebook: «Circolano voci in merito all’apertura di una sede di Cambridge Analytica a Roma poco prima delle elezioni italiane dello scorso marzo, progetto chiuso in seguito allo scandalo. Un partito italiano, non si sa quale, avrebbe richiesto i suoi servizi. Si è a conoscenza che la Lega volesse parlare con Steve Bannon e sappiamo che si sono incontrati dopo le elezioni italiane, quando Bannon è venuto in Italia. La figura chiave è stata sicuramente Luca Morisi, spin doctor leghista, il responsabile della comunicazione di Salvini. Morisi ha creato un software che si chiama “la Bestia”».
Si tratterebbe di «un sistema che controlla le reti social di Salvini e analizza quali sono i post e i tweet che ottengono i migliori risultati e che tipo di persone hanno interagito. In questo modo possono modificare la loro strategia politica attraverso la propaganda. Un esempio: pubblicano un post su Facebook dove si parla di immigrazione e il maggior numero di commenti è che i migranti “ci tolgono il lavoro”. Il successivo post dunque rafforzerà questa paura, ossia che gli stranieri “ci tolgono il lavoro”. La Lega ha lavorato molto bene sulle reti social durante l'ultima campagna elettorale».

In alcuni casi non v'è però chiarezza sull'uso che Salvini faceva dei dati personali: «Hanno creato, ad esempio, un concorso che si chiama “Vinci Salvini”. Ti dovevi registrare in questo gioco online e quanti più contenuti pubblicavi sulla Lega, maggiori erano le possibilità di poter parlare al telefono con Salvini o incontrarlo di persona. È stato un successo. Il problema è che non sappiamo come siano stati gestiti i dati. A chi venivano dati? A Salvini? Alla Lega? A una fondazione fantasma? A una società privata? Non dimentichiamo, inoltre, come ha spiegato l'Espresso, che la Lega ha molti debiti e parecchi scandali finanziari riguardanti la scomparsa di ingenti somme di denaro relative ai rimborsi elettorali, incluso l'investimento in diamanti di dubbia provenienza».

Ipotizzando che la Russia possa aver finanziato la Lega in cambio delle pressioni che Matteo Salvini sta facendo contro le loro sanzioni, Orlowski osserva: «Non dobbiamo dimenticarci che sono stati i russi ad inventare il concetto di hybrid war. Il generale Gerasimov aveva sviluppato una teoria secondo la quale le guerre moderne non si devono combattere con le armi, ma con i mezzi della propaganda e dell'hacking. Circola la leggenda che al di fuori di Mosca ci sia una piccola cittadina dove lavorano tutti gli hacker del governo russo».
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