L'odio che arma Salvini. Il Giornale dice che i migranti bestemmiano e che le italiche donne debbano proteggere i bambini dalla loro esistenza


Gli stranieri portano il degnato. Lo sostiene Il Giornale all'interno della sua ossessiva campagna di demonizzazione di tutti i gruppi sociali che risultano sgraditi al padano Salvini, il nuovo duce che tanto piace alle destre neofasciste perché non ha alcuna remora nel roteare rosario mentre promette genocidi, razzismo e morte mentre promette che se ne fregherà delle leggi: si fa quello che lui ordina perché il 17% di italiani che l'ha votato è considerata espressione dell'intero popolo e quell'83% che non l'ha votato deve starsene zitto. Buonisti, li chiamano, mentre giurano nel nome della madonna che a Dio piaccia vedere chi produce profitto grazie alla morte e al sacrificio delle vite altrui.
Dato che la paura è lo strumento su cui Salvini sta basando il suo business (nell'incompetenza di un ministro che pare capace solo di fare bullismo mentre dall'Europa ottiene solo grasse risate verso un'un'Italia che è ormai diventata una parodia ancor peggiore dell bunga bunga), la stampa di regime trascorre il suo tempo a usare termini che possano alimentare l'odio sociale e il pregiudizi.
Giuseppe De Lorenzo e Marianna Di Piazza sono andati ad importunare alcune famiglie di migranti costrette a vivere alla addiaccio a causa delle politiche di Salvini. Lamentandosi di come quei «clandestini» non si prestassero a fare propaganda contro sé stessi, li dichiarano causa del degrado cittadino e li accusano di avere vite immeritevoli di essere vissute che che infastidiscono il benessere del cittadino padano. Sia mai che la loro vita disturbi i faccendieri che stanno occultando i 50 milioni di euro che la Lega di Salvini ha truffato agli italiani.

L'articolo afferma:

Sono passate da poco le otto di sera di martedì quando i volontari del progetto Arca arrivano per portare il cibo a chi ha trasformato il parco in un campo profughi all'aperto. Ci avviciniamo per raccontare la situazione dei clandestini accampati sul prato, tra gli alberi trasformati in armadi di fortuna e i pacchi di vestiti appesi sui rami. Nessuno (o quasi) sembra voler parlare. Dall'alto scende un uomo sulla cinquantina, si avvicina alla telecamera, urla, bestemmia. Poi passa alle minacce: "Forse non hai capito. Ti conviene andare via o te la strappo quella telecamera". Siamo costretti a indietreggiare.

Riassumendo: gli stranieri sono feccia, sono violenti e bestemmiano Nostro Signore Gesù Cristo in offesa a quel padano d'un Salvini che per il suo sacro profitto ha agitato il Vangelo durante il suo comizio di Milano mentre prometteva che avrebbe impedito l'accoglienza predicata da Gesù.
Naturalmente non mancano di giurare su Gesù Cristo Nostro Signora, bianco e padano, che gli stranieri siano anche un minaccia per i bambini:

Come naturale che sia, il bivacco diventa così motivo di forti tensioni. La situazione può degenerare da un momento all'altro e i residenti lo sanno. Martedì sera tutto appariva tranquillo, poi all'improvviso è scoppiata una violenta rissa. Due immigrati discutono per futili motivi, altri si frappongono tra loro. La lite si trasforma in breve tempo in colluttazione: volano urla, calci, pugni. Qualcuno muove una transenna nella mischia. Due gruppi di stranieri si fronteggiano di fronte ai bambini indifesi. "Smettetela, basta", grida un cittadino dal bar lì di fronte. Una madre prende il suo piccolo in braccio mentre gli altri corrono a salvare il poco che gli è rimasto. È la babele di Porta Venezia. Una scena all'ordine del giorno, raccontano i passanti, che scaturisce dal degrado in cui si trovano gli stranieri.
L'intervento di ieri delle forze dell'ordine ha riportato un po' di serenità. "Questi blitz sono importantissimi, soprattutto se ripetuti", fa notare Silvia Sardone. "Se accompagnati da relative espulsioni possono essere un adeguato deterrente per chi pensa di usare le aiuole della città come area per dormire e fare i propri bisogni. L'importante è continuare così, con allontanamenti e rimpatri".

Insomma, chi se ne frega di quelle persone sgradire all'ultradestra. Smettano di esistere, se ne spariscano mentre nessuno si preoccupa di dove possano andare. loro non li vogliono e qunaqque loro non devono esistere. Punto.
Fossero dei senzatetto bianchi si sarebbe attaccata l'amministrazione di Sala dicendo che la sinistra non sa garantire ricchezze ai poveri, ma dato che si tratta di neri, ecco che si fomenta l'odio contro loro, lamentandosi non vengano rispediti in Paesi in guerra, dove c'è carestia o all'interno di regimi in cui possano essere sterminati dal dittatore di turno. Ai padani non interessa, perché loro vogliono essere considerati superiori per diritto di nascita.
I temi in discussione sono dunque due. da un lato c'è il leghista-pensiero di chi dice che la vergogna non è che delle persone siano costrette a vivere in quello stato, la vergogna è che quella gente non sia morta lontano dai loro occhi, senza disturbarli. Dall'altro c'è l'effetto del bullismo di Salvini che ha impedito a quelle persone di poter andare all'estero come previsto: se sono in Italia è per colpa di quel Salvini che li usa per creare odio contro di loro.

Aizzati al razzismo dal loro quotidiano, i salviniani si lanciano in commenti di inaudita ferocia e inumanità. Qualcuno dice che è tutta del "gender", qualcun latro dice che i migranti devono essere fatti morire di fame, altri giurano siano dei pedofili. Non c'è freno, ogni forma d'odio vene vomitata in nom eid un Salvini che ha sdoganato il razzismo, inneggiando a chi vuole siano fatti morire a casa loro dopo essersi arricchiaiti con il loro sfruttamento (ricordate quanti soldi fece Bossi e Belsito con il traffico di diamanti?):


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