Daisy Osakue. Dopo l'aggressione arrivano pure gli insulti razzisti. Intanto Salvini continua a negare le sue responsabilità


Funziona così: tre italiani aggrediscono una donna di colore. È il settimo caso in poche settimane, ma dato che anche la Cei inizia a puntare il dito contro Salvini, questa volta si cercano i responsabili. Li beccano e loro dicono di non averlo fatto per razzismo ma per «goliardia». Loro volevo solo ferire una prostituta, raccontano, come se quell'atto non sarebbe stato ugualmente grave. Ed infatti, nell'Italia di Salvini, incassano il plauso dei razzisti e un tweet del ministro dell'Interno che dice tutto contento che lui non vede alcun razzismo e che per lui si è trattato solo di un giuoco da parte di tre giovani padani di italica origine.

Come conseguenza del razzismo che Salvini dice di non vedere, su Internet si scatanano gli haters aizzati dal ministro.
«Fosse per me l'avrei cacciata dall'Italia». «Tanto di azzurro hai solo la maglia». «Valigia, barcone e tornatene in Africa». «Non ci sono neri italiani». Sono questi alcuni dei commenti colmi d'odio razzista che hanno invaso la pagina Facebook dell'atleta italiana, ritenuta rea di aver osato parlare di razzismo anche se «il capitano» (è così che l'ufficio della propaganda leghista esige lo si chiami sui social) ha detto che il razzismo non esiste.
«Non facciamo passare gli immigrati come i martiri dell'Italia perché sono proprio loro a creare scompiglio», dice una leghista prima di chiamare in causa l'omicidio di Pamela Mastropietro, quasi ritenesse avesse ragione Salvini a sostenere che le persone di colore debbano essere considerate responsabili di ogni gesto venga compiuto da chi condivide il medesimo colore della pelle. È il metodo usato anche dall'integralismo contro i gay e quanto fecero i nazisti a danno degli ebrei.
Ed ancora, c'è chi aggiunge: «Invece di lamentarti per una goliardata chiedi piuttosto scusa e vergognati per i tuoi amichetti e per tutto quello che hanno fatto a Pamela».
Non c'è dunque più rispetto per i morti, abusata da una propaganda che li usa per assolvere gli italici aggressori dato che le vittime servono solo a legittimare l'odio razziale. E quella che i leghisti definiscono «goliardata» è un'aggressione che sta mettendo a rischio la partecipazione di Daisy agli Europei a causa delle cure al cortisone che è costretta a fare. Ma oltre al danno arriva la beffa, con il ministro che ride tutto divertito.

D'altra parte cosa ci si può ospettare da un ministro degli Interni che si dimentica di commemorare gli 85 italiani uccisi a bologna dalla follia fascista perché impegnato a pubblicare selfie da bimbominkia? Pagato dagli italiani, è lì che scrive:



Il messaggio è stato confezionato dall'ufficio propaganda web del «capitano» da parte di uno staff in cui è stato assunto anche il figlio di Marcello Foa, l'uomo a cui Matteo Salvini esigeva fosse consegnata la Rai. Dallo stesso ufficio è già stato prodotto materiale propagandistico finalizzato alla derisione del caso. Se la vittima non fosse stata nera e se gli aggressori non fossero stati bianchi, probabilmente Salvini sarebbe già su una ruspa ad abbattere un qualche campo nomadi o ad affondare una qualche barca che salva vite umane a lui sgradite.
E ci sarebbe anche da chiedersi se la frase del messaggio non sia un velato incitamento all'odio razziale. Quando Salvini dice che il per il caldo africano non può far nulla, significa che può fare qualcosa contro le persone africane come i razzisti auspicano?
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