Il Giornale sostiene che un redattore e il direttore de La Nuova Bussola Quotidiana siano la voce dei cristiani italiani a sostegno della pena di morte


Lascia un po' perplessi che l'Italia che ha eletto Matteo Salvini sia un'Italia che dice di essere cristianamente favorevole alla pena di morte quale volere di Dio. Eppure è quanto sostiene Il Giornale in un articolo intitolato "Pena di morte, dopo l'abolizione rimproveri al Papa da Usa e Italia".
Secondo il quotidiano della famiglia Berlusconi, la pena di morte piacerebbe a Dio e «diversi studiosi hanno criticato la scelta del Pontefice di riformulare il numero 2267 del catechismo nel senso della inammissibilità assoluta della pena capitale». Tant'è che scrivono:

La pena di morte, dichiarata inammissibile per i cattolici da papa Francesco, ha portato, negli Stati Uniti e in Italia, alcuni docenti universitari e alcuni teologi a parlare di "errore dottrinale" e di "mossa audace e spericolata di un pontificato che era già fuori controllo e che seminava confusione su vasta scala".

Si passa così a Peter Kwasniewski, Joseph Shaw e Carl Olsen, intervistato dal sito integralista LifeSiteNews, l'organo di informazione del fondamentalismo cristiano a cui siti come La Nuova Bussola Quotidiana o Provita Onlus amano attingere per le loro campagne di promozione dell'omofobia. Ma surreale è come Il Giornale spacci l'opinione di un redattore e del direttore de La Nuova Bussola Quotidiana come un'autorevole voce che parlerebbe a nome degli italiani, scrivendo:

Anche in Italia non sono mancate le polemiche. Il celebre apologeta cattolico Rino Cammilleri ha ricordato che San Giuseppe Cafasso "diceva che quelli che accompagnava al capestro, in qualità di cappellano delle carceri torinesi, erano i suoi ‘santi impiccati’. Infatti, se riusciva a confessarli e comunicarli, andavano subito in Paradiso, avendo espiato con la morte violenta le loro malefatte. L’esempio è illustre: Gesù in croce dice al Buon Ladrone (il quale riconosce come giusta la pena inflittagli) ‘oggi sarai con me in Paradiso’ (Lc 23, 43). Sul tavolo della Congregazione per la Cause dei Santi ci sono due dossier riguardanti due condannati a morte negli anni Cinquanta: uno, francese, ghigliottinato, l’altro uno spagnolo, garrotato".
Più duro è stato il direttore de La Nuova Bussola Quotidiana, Riccardo Cascioli. "Il cambiamento del Catechismo sulla pena di morte darà un grande impulso alla lobby gay nella Chiesa", ha scritto, "si tratta di un ‘chiaro, esplicito esempio contemporaneo di un cambiamento nella dottrina della Chiesa, e anche di come può essere fatto: con un cambiamento del catechismo da parte del Papa’" e, per arrivare al cambiamento, secondo Cascioli, "sono stati necessari decenni di discussioni e dibattiti teologici. Questo vuol dire che gli attuali dibattiti ecclesiali in chiave Lgbt hanno una grande possibilità di arrivare al medesimo risultato".
Cascioli rileva inoltre che "la violazione della dignità umana è l’argomento alla base della condanna della pena di morte; è lo stesso argomento fondamentale su cui si basano le rivendicazioni Lgbt".

Tra i commenti c'è chi dice che sia Dio a giustificare la pena di morte, di fatto rendendo l'integralismo cattolico sempre più simile ad un nuovo Isis che non ha paura di uccidere nel nome di Dio:

Pensare che sarebbe sufficiente leggere la questione 64, articolo 3, della parte 1-2 della Somma Teologica di Tommao D'Aquino, ecco uno stralcio: "..se un uomo con i suoi peccati è pericoloso e disgregativo per la collettività, è cosa lodevole e salutare sopprimerlo, per la conservazione del bene comune; infatti, come dice San Paolo (1Cor 5,6).

Ci fosse un minimo di onestà intellettuale, Il Giornale dovrebbe spiegare che è la lobby anti-gay internazionale a volere la pena di morte dato che non tutti sono in grado di capire chi ci sia dietro i siti da loro citati o che Camilleri sia un redattore di Cascioli.
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