La nuova presidente della Commissione Cultura della Duma è nazionalista, fan di Stalin e sostenitrice della legge anti-gay


Si dice convinta che «due forze possono salvare la Russia dall'abisso: Dio e Stalin». Ed è parlando dell'ex dittatore che sostiene fosse stato «stato mandato da Dio per preservare la Russia» in una totale negazione storica di come Stalin perseguitò i credenti.
È Yelena Yampolskaya, la nuova presidente della Commissione Cultura della Duma. Fieramente nazionalista,  si professa anche una strenua sostenitrice della “legge anti-gay” voluta da Putin. Lavorerà al fianco del ministro della Cultura Vladimir Medinsky, un nazionalista fedelissimo a Putin che lo scorso gennaio censurò la commedia satirica "Morto Stalin se ne fa un altro" perché ritenuta «una derisione offensiva di tutto il passato sovietico, del paese che sconfisse il nazismo» e «dell’Armata Rossa».
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