Costanza Miriano, la «giornalista» che decide i fatti sulla base della sua convenienza


A Costanza Miriano non serve appurare la verità, lei è una giornalista che si sceglie le storie sulla base di quello che maggiormente le fa più comodo. Tanto l'Ordine dei giornalisti del Lazio pare proteggerla, arrivando persino a decretare che il suo giurare su Dio che l'omosessualità debba essere ritenuta una gravissima patologia rientrerebbe nel «diritto di opinione» di chi se ne frega degli adolescenti che potrebbero essere spinti al suicidio da genitori così deficienti da credere alle sue stupidaggini.
Quindi, davanti ad un vomitevole manifesto strappato da ignoti, lei giura nel nome del giornalismo italiano che l'autore sia «un democratico». Ovviamente non ci spiega perché mai si senta certa nel giurare che quel manifesto non sia stato strappato proprio da un Brandi o da un Coghe che non aspettavano altro, d'altra parte è più comodo scegliere la storia piuttosto che verificarla. Ancor più quando ci viene a dire che un manifesto strappato dovrebbe legittimare il polulismo del suo Salvini. Il nesso? Nessuno, ma per lei ogni pretesto è buono per mettere a frutto quell'odio che sta coltivando da anni.

A voi il suo ultimo delirio:


Viene ovviamente omessa ogni spiegazione riguardo a che diamine di modo dovrebbe c'entare la legge italiana sulla sua richiesta di rendere orfani i figli degli altri. La giornalista vuole ora decidere pure le leggi contro la verità dei fatti? Ma si... giuriamo, tanto l'importante è creare odio a beneficio delle duscriminazioni promosse dai suoi amichetti di omofobia. Tanto nessuno mette in discussione la sua cosiddetta "famiglia" nonostante i suoi falsi matrimoni, gli assegni intascati a danno di chi ne aveva davvero bisogno e figli che celebrano su Facebook la nascita di Hitler.
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