Sabato 24 novembre, a Verona sarà una giornata nera


Sabato 24 novembre, a Verona, sarà una giornata nera. È quanto denuncia l'Assemblea 17 dicembre nello spiegare che in quel giorno sfileranno in corteo gli integralisti cattolici del comitato No194, di chi chiede cioè l’abrogazione della legge che regola l’interruzione volontaria di gravidanza, accompagnati dai fascisti di Forza Nuova. Ci sarà Roberto Fiore, ex leader di Terza posizione, attivo negli anni Settanta; ci sarà il consigliere comunale di Trieste, Fabio Tuiach, che sostiene che i femminicidi siano “un’invenzione della sinistra”, e ci sarà il “cacciatore di uomini” László Toroczkai, membro onorario di molti gruppi violenti di estrema destra in tutta Europa, sindaco di Asotthalom, una cittadina al confine serbo-ungherese, che ha costituito un corpo di polizia pararamilitare con il compito di andare, appunto, “a caccia di migranti”.
Prima di aderire al corteo antiabortista, queste presenze e Forza Nuova si troveranno al Grand Hotel Des Arts in Corso Porta Nuova 106 per un convegno internazionale dal titolo “Verona, Vandea d’Europa”.

Verona appare così il laboratorio di un rinnovato assalto ai diritti che ritenevamo ormai inalienabili, come dimostra la mozione presentata dal leghista ultra-cattolico Alberto Zelger per finanziare associazioni legate ai movimenti antiabortisti. E quella giornata mostra palesemente la saldatura tra movimenti di estrema destra, integralisti cattolici e pezzi governativi come la Lega (il ministro della Famiglia Lorenzo Fontana è iscritto al Comitato No194).
La situazione è aggravata dal fatto che nelle ultime ore sono stati affissi dei manifesti sotto la sede del consultorio Aied firmati dal gruppo anitiabortista del Veneto Fronte Skinheads, e che è stato aperto uno striscione all’entrata dell’ospedale di Borgo Trento con la scritta “L’aborto non è un contraccettivo”.
Ma Verona è anche diventata il laboratorio di chi si oppone a tutto questo, di chi non ha mai accettato la presenza di formazioni nazifasciste, perché la loro non può essere considerata una semplice “libertà di espressione”, ma una violazione della Costituzione repubblicana. A Verona è poi forte la presenza femminista, come ha dimostrato la manifestazione del 13 ottobre a cui hanno partecipato più di cinquemila persone, di chi lavora per i diritti delle soggettività LGBTI e di chi, infine, si pone a fianco dei migranti.
Per tutti questi motivi l'assemblea Assemblea 17 dicembre fa sapere che non staranno in silenzio, ma faranno sentire alta la loro voce, difendendo i diritti delle donne, l’antisessismo, l’antirazzismo e l’antifascismo.
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