Giudice russo chiede alla Duma la legalizzazione delle unioni tra persone dello stesso sesso


Siamo così assuefatti dall'orrore dell'omofobia russa, che appare quasi una barzelletta apprendere che il funzionario russo che siede alla Corte europea dei diritti dell’uomo, Dmitry Dedov, ha ufficialmente chiesto alla Duma di legalizzare le unioni tra persone dello stesso sesso.
Non senza strafalcioni nella scelta del linguaggio o nel ricorso alle teorie omofobe russe, Dedov ha dichiarato: «Credo che il compromesso e l’armonia sociale possano essere trovati sulla base del rispetto reciproco dei diritti umani e, in particolare, dei diritti delle minoranze che non cercano di promuovere il proprio stile di vita, ma piuttosto cercano il riconoscimento dei propri diritti civili, il rispetto e la protezione dello Stato. Parlo del diritto di creare relazioni familiari che differiscano dalla normale comprensione dell’unione tra un uomo e una donna. Il riconoscimento legale di tali partnership potrebbe essere un punto di partenza per la protezione di tutti gli altri bisogni che di solito si verificano tra i membri di una famiglia».
Di fatto pare improbabile che Mosca darà seguito alla richiesta, ancor più considerato come solamente la scorsa settimana ha incassato una condanna per un sistematico divieto all'organizzazione dei Pride. E pare assai difficile che si possa passare direttamente dall'omofobia di Stato alle unioni egualitarie.
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