L'arcivescovo di Firenze contro la prevenzione dell'HIV: «I preservativi gratuiti incentivano la promiscuità»


Se il fondamentalista Massimo Gandolfini e il suo senatore leghista Simone Pillon si bastono strenuamente per assicurarsi che ai ragazzi delle scuole venga negata una sana educazione sessuale che contraddica la loro strenua promozione del sesso bareback tra i giovanissimi, è dal pulpito della cattedrale di firenze che anche l'arcivescovo Giuseppe Betori ha tuonato contro chi non lascia che le malattia sessualmente trasmissibili possano danneggiare quei giovani che lui sostiene commetterebbero peccato nel comporre atti sessuali contro il suo volere.
Ormai siamo ben oltre la dissociazione dalla realtà, siamo dinnanzi ad una vera e propria violenza contro i giovani. Pur senza mai citarla direttamente, è contro l'iniziativa regionale per la distribuzione gratuita di preservativi agli adolescenti che Bertori ha sbraitato: «Desta stupore e preoccupazione se chi dovrebbe occuparsi della formazione delle persone, in particolare dei giovani, disattende questo compito come accade quando, di fronte alla drammatica diffusione di malattie infettive legate principalmente a un uso incontrollato della sessualità, si pensa di intervenire non con campagne educative che promuovano comportamenti sessuali coscienziosi, favorendo cioè la stabilità e la fedeltà delle relazioni, bensì affidandosi alla logica della protezione strumentale, resa di facile accesso perché gratuita, che di fatto incentiva la promiscuità e i rapporti a rischio».
Sostenendo che lui si augura che i giovani non facciano sesso perché privi dei soldi necessari all'acquisto di preservativi, il prelato ha sostenuto che «alla fine il messaggio che passa è una soluzione facile, che si affida all'uso di strumenti e all'assenza di costi, ciò che resta in ombra è la persona, con le sue implicazioni affettive, psicologiche ed etiche».
Ammesso e non concesso che il signor arcivescovi di Firenze risulti adempiere al suo voto di castità, non si capisce con quale diritto voglia che anche gli altri siano costretti a vivere una sessualità contraria alla natura quasi sperasse che l'HIV possa essere usata per imporre l'astinenza a chi ha compiuto altre scelte.
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