I seguaci di Adinolfi, tra chi brucia bandiere europee e chi dice che Luxuria abbia stuprato dei bambini


Mario Adinolfi è un giocatore di poker che, questa volta, ha deciso di puntare sull'omofobia dato che i suoi due precedenti tentativi di accaparrarsi una poltrona erano miseramente falliti. Ma se si può provare anche una cristiana pietà verso la pochezza di un uomo disposto a fare qualunque cosa per due minuti di visibilità, preoccupante è come sia riuscito pure a farsi dei proseliti.
Uno di questo è Filippo Fiani, ora intenzionato a fondare un proprio gruppo d'odio dopo aver scodinzolato per anni nell'ombra Adinolfi. Ha cercato visibilità mediatica con le sue patetiche denunce contro i sindaci che hanno patrocinato i pride, ora pare voler scimmiottare la Lega con i suoi inviti a gettare nel cassetto l'Unione Europea o a sostenere che l'omofobia sarebbe espressione di «virilità». Insomma, per lui la priorità è dire ai suoi figli adottivi che lui smetterà di volergli bene se avranno un orientamento sessuale o un'identità di genere diversa dalla sua, che lui vuole vederli trincerati nel loro orticello e che non vuole possa esistere una società multiculturale (incurante di come i bambini che ha adottato siano di colore e rischino di essere resi vittima di violenza per colpa della sua propaganda).
Tra i suoi ultimi messaggi, è sempre dimostrando come il suo odio passi dal ripetere gli slogan che gli gli vengono suggeriti da chi compiace la sua fame d'odio che lo troviamo ripetere gli insulti di Salvini contro la Boldrini. Il tutto, ovviamente, preferendo il bullismo a fornire argomentazioni che probabilmente non sarebbe mai stato in grado di sviluppare:




E non va meglio con l'adinolfiniano Attilio , già autore di articoli omofobi scritti per Provita Onlus. Intenzionato ad offendere Luxuria, lo troviamo tutto impegnato nello scrivere volgarità e messaggi al maschile in modo da assicurarsi di essere offensivo e dunque apprezzato dal fondamentalismo:



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