Salvini attacca i dissidenti di #facciamorete e torna a promuovere contrapposizioni sociali


Pare grave come Matteo Salvini sia tornato a giocare a travestirsi da vigile del fuoco mentre racconta ai suoi proseliti che un politico non deve potersi occupare di più di una cosa alla volta, motivo per è sulla pelle dei migranti (ovviamente da lui etichettati con disprezzo) che i terremotati dovrebbero pregate per la sua intercessione dato che il leghismo ha trasformato i diritti in una concessione che deve essere implorata ad un auto-proclamato sovrano.
E se bisognerebbe chiedersi cosa mai abbia fatto lui per i terremotati se non sciacallare le loro terre al solo fine di scattarsi selfie autopromozionali, lui si mostra ridere tutto strafottente nello scrivere:


Tra i soliti insulti ed una dialettica che pare incapace di non attaccare qualcuno, Salvini propone l'idea per cui sarebbe fondamentale accoltellare il prossimo se si vuole scalare la classifica di chi avrà l'onore di poter elemosinare i propri diritti.

Ma dato che l'ira di Salvini contro chi si oppone al suo predominio è un fatto tristemente noto, è con una violenza inumana che il direttore del suo ufficio stampa (ovviamente pagato con denaro pubblico) ha tentato di accostare gli aderenti a #facciamorete ai supporter di Cesare Battisti. Evidentemente il dissenso inizia a preoccupare Salvini ed è così che ha deciso di avviare una feroce macchina del fango contro i cittadini che osano manifestare dissenso attraverso i suoi canali di propaganda:




Interessate è osservare anche come il primo tweet sia stato sistituito con un testo più accomodante. Ma evidente è la fibrillazione dei leghisti per un attacco contro chiunque osi dissentire dal loro "capitano". E date le generazioni, ci sarebbe da chiedersi se Salvini sostenga che gli intellettualoni di destra siano tutti difensori delle stragi nere...
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