La Lega di Salvini offre soldi pubblici agli etero che si sposano in chiesa

Il 49,9% delle giovani coppie opta per un matrimonio civile. Ma dato che Salvini vuole imporre una religione di Stato che possa cavalcare l'odio religioso come pretesto al razzismo, il Carroccio propone di devolvere soldi pubblici a chi si sposa in chiesa.
A poter beneficiare della loro detrazione del 20% sulle spese collegate alla celebrazione del matrimonio saranno solo quegli sposi che decidono di sposarsi in chiesa, che hanno un Isee non superiore ai 23mila euro e che hanno cittadinanza italiana da almeno 10 anni. Saranno ovviamente escluse le coppie gay che si uniscono civilmente.
L'assurda proposta conta le firme di una cinquantina di leghisti, capitanati dal padano Domenico Furgiuele. L'agevolazione fiscale includerà «ornamenti in Chiesa, tra cui i fiori decorativi, la passatoia e i libretti, gli abiti per gli sposi, il servizio di ristorazione, le bomboniere, il servizio di coiffeur e di make-up e, in fine, il servizio del wedding reporter».


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