Tra Savarese è Brandi, è gara a chi ce l'ha più grosso

Mentre la questura censura chi contesta il "capitano" e mentre il governo spegne Radio Radicale, nessuno dice nulla agli integralisti collusi con Gandolfini che fanno gara a chi ce l'ha più grosso.
Il fondamentalista Filippo Savarese, in qualità di dipendente di Ignacio Arsuaga, annuncia che la sua offesa contro le donne misura 9×12 metri. Si tratta di manifesti che offendono la dignità e la sensibilità di donne che hanno dovuto prendere decisioni difficili, ma che per Savarese sono solo oggetti da ogfendere perché sarebbero altro che oggetti da usare e da redarguire se venvengvengovengono meno a quello che lui sostiene sarebbe il ruolo femminile: ossia madri e mogli sottomesse.

Mostrandoci quanto l'Italia leghista si stia avvicinando all'Alabama, dove le donne vittime di stupro verranno costrette a partorire per far felice i leader delle sette religiose, Savarese scrive:


Da prassi, l'offesa viene spacciata per «libertà di espressione», anche se poi le lobby integraliste amano sporgere denunce ed intimidazioni contro chiunque conyrasti la loro ideologia anticristiana.
Savarese vorrebbe quella merda per o suoi figli? Almeno lasci in pace chi ai propri figli vorrebbe dare diritti e non solo costrizioni in materia di sessualità, procreazione, fine vita, educazione e famiglia. Tutti temi su cui Savarese tenta di imporre con la forza la sua opinabile volontà.


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