“Siamo ovunque. Memoria omosessuale marchigiana” di Jacopo Cesari
«Che cosa hanno in comune lo stupro di un vescovo, le vicende di un giovane travestito e la storia della prima discoteca gay delle Marche? Guido Piovene diceva: “un viaggio nelle Marche, non frettoloso, porta a vedere meraviglie.”». È questo l'incipit che apre il saggio di Jacopo Cesari: “Siamo ovunque. Memoria omosessuale marchigiana” (Aras Edizioni, 2019). In assoluto una delle prime ricerche italiane di storia gay locale.
“La provincia tende a mettere tutto sotto silenzio, si sa ma non si deve dire, e così passano le generazioni e tutto viene dimenticato, si arriva a pensare che in questa regione non sia mai accaduto nulla, che gli omosessuali non siano mai esistiti” dichiara l’autore.
Il volume gode inoltre del Patrocinio di Arcigay ed è impreziosito da una testimonianza di Angelo Pezzana e un'intervista a Gianni Vattimo. Vicende e personaggi della comunità gay marchigiana dai tempi più antichi ai giorni nostri diventano la narrazione dell’evoluzione del movimento gay contemporaneo. Attraverso il lavoro di ricerca di Cesari, le Marche fungono da archetipo per raccontare l’Italia omosessuale di provincia, lontana dalla grande storia, dalle città metropolitane, dai riflettori. Iniziato nel 2017, il lavoro di documentazione intreccia fonti d’archivio, articoli di stampa, materiali e documenti conservati da privati e associazioni, ma un importante contributo viene dalle oltre quaranta interviste di cui l'autore utilizza brevi estratti e che contribuiscono a ricostruire alcune dinamiche ed avere una corretta visione di determinati momenti storici. Perché come dichiara lui stesso: "in un Paese in cui l’omosessualità è stata per lungo tempo un tabù, la memoria orale costituisce spesso l’unica fonte a disposizione".
Il lettore è accompagnato in maniera leggera attraverso nove secoli di storia in un tourbillon di eventi che vanno dagli scandali religiosi dello Stato Pontificio alla genesi della discoteca Classic Club di Rimini fino alle recenti manifestazioni a sostegno delle Unioni Civili. Non sono poche le voci che vengono fatte riemergere come quella di Monica Galdino Giansanti, giovane travestito e tra i primi attivisti del Fuori! che nel 1972 scriveva: «Avere vergogna o paura di come si è fatti equivale a rinunciare a essere, a vivere. Omosessuali convinti di tutta Italia, bisessuali, travestiti, lesbiche, uniamoci!»
È previsto un vero e proprio tour del libro di cui si segnalano in particolare alcune date ma, per il programma completo, si rinvia alla pagina Facebook di Aras Edizioni o al sito stesso della casa editrice.
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