"Anemos Entelechia" di Orazio Massimiliano Riggio


Alberto è un ragazzo del sud Italia. Vive la sua bisessualità con totale riservatezza e metodica furbizia. I suoi incontri occasionali, continuativi a volte anche nell’arco di una sola giornata, sfoceranno persino a fargli commettere un rapporto incestuoso. La psiche del ragazzo, fortemente messa a dura prova sin dall’infanzia, verrà a scontrarsi con le iniquità della vita a cui risponderà con una difesa del tutto insolita: il nascondersi in se stesso. La sua mente creerà due personalità multiple che lui stesso battezzerà come Yin e Yang. Donandogli una fisicità in carne ed ossa che solo lui vedrà, inizierà a dialogare col loro definendoli “le coscienze”; per lui si riveleranno dei fedeli amici, seppur immaginari.
Per vicissitudini che si scopriranno nel corso della storia, Alberto finirà poi sulla cronaca mondana. A raccontare l’intera sua storia sarà un misterioso ed anonimo individuo che parlerà al lettore in prima persona. Inspiegabilmente ossessionato dal ragazzo, l’uomo racconterà le gesta di Alberto con l’intento di lasciare un’eredità al lettore; dopo aver incontrato dei contatti che hanno conosciuto il ragazzo, li costringerà, pagandoli, a non limitarsi sulla vita di Alberto pretendendo così dettagli
preziosi e accettabili. Otterrà i particolari che gli serviranno per la sua misteriosa, fissazione investigativa. Il narratore verrà pienamente disorientato dall’ultimo contatto che incontrerà: questi conoscerà sin nei minimi dettagli tutta la storia di Alberto, compreso il motivo per cui finirà sui quotidiani locali. Il finale, poi, spiazzerà totalmente il lettore, perché sarà un epilogo al di fuori di ogni logica umana.
È questa la storia narrata da "Anemos Entelechia", il nuovo romanzo di Orazio Massimiliano Riggio edito da Ivvi.
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