Tempi si dichiara contrario ai diritti umani


"I diritti umani portano dritti alla ghigliottina". Si intitola così un surreale articolo pubblicato dal peridico ciellino Tempi.
Attraverso una lunga e noiosa trattazione, il periodico sostiene che il Parlamento francese «ha l’obiettivo di distruggere la religione cattolica» o che la rivoluzione francese «non ha inventato i diritti dell’uomo, difesi fin dall’alba dei tempi dal cristianesimo, non li ha scritti per prima nell’incensata Dichiarazione del 26 agosto 1789, dal momento che la Dichiarazione d’indipendenza americana già li proclamava nel 1776».
Chissà se tutte le persone perseguitate dall'Inquisizione, dal rogo delle streghe o dai nuovi fondamentalismi saranno d'accordo von Tempi nel sostenere che la Chiesa difenderebbe anche chi è vittima dei suoi estremisti, eppure loro sistengono convinti che:

Procedendo di blasfemia in blasfemia, Quétel non fa che mostrare come la Rivoluzione francese sia stata un’enorme caricatura di quei diritti «naturali, inalienabili e sacri dell’uomo» proclamati dall’Assemblea nazionale nel 1789. Il primo mito da sfatare è la presa della Bastiglia, assaltata il 14 luglio 1789 dai parigini in rivolta non per abbattere un simbolo dell’Ancien Régime, ma per procurarsi la polvere da sparo per i fucili che avevano rubato il giorno precedente.

Ed ancora:

La Rivoluzione francese è stata totalitaria fin dai suoi primi passi, anche se sono serviti alcuni anni per realizzare in modo sistematico il Terrore. Ma questo è stato solo la conseguenza di premesse chiare, ben spiegate già nel 1789 dal deputato massone Jean-Paul Rabaut: «Bisogna cambiare le forme del popolo per cambiarne le idee, cambiare le sue leggi per cambiare i suoi costumi e tutto distruggere, sì, tutto distruggere, e poi ricreare tutto». La Francia non può dunque andare fiera della «nostra Rivoluzione» e se la Nazione non si è dissolta a causa della sua stessa follia è forse perché sono state ascoltate le ultime parole del re Luigi XVI sul patibolo: «Muoio da innocente. Perdono gli artefici della mia morte e prego Dio che il sangue che voi spargerete non ricada mai sulla Francia».
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