Giorgia Meloni come l'Isis. Punta titto sull'odio religioso per sdoganare un fascismo antiliberale


Se lo si traduce in arabo sembrerebbe un proclama dell'Isis. Eppure è la sedicente "cristiana" Giorgia Meloni ad urlare che lei userà il crocifisso per alzare muri e che "difenderà" una idea di famiglia che non è la sua (ingravidata da un convivente al di fuori del matrimonio) né tantomeno quella del suo amichetto padano (divorziato e impegnato a sostituire le sue fidanzatine con ragazzine sempre più giovani).
Inneggiando apertamente all'odio religiose e facendo terrorismo nel teorizzare una fantomatica "islamizzazione", dice che solo votando lei si otterranno navi da guerra che spareranno "cristianamente" contro chi salva vite umane a lei sgradite, un Adinolfi che vuole mogli sottomesse e un Gandolfini che cerca di rovinare la vita agli adolescenti lgbt.


Non paga a di aver offeso milioni di italiani sostenendo che il suo estremismo anticristiano fosse "orgoglio italiano" anche se a vantaggio degli oligarchi russi che foraggiano le casse dell'estrema destra, è puntando unicamente sul razzismo che la signora conclude la sua deplorevole campagna per l'Umbria. Una terra che Salvini ha già promesso alle lobby integraliste in cambio di un appoggio elettorale.
Anche l'Isis inizio cosi, sostenendo di voler aiutare il popolo a"difendersi" dall'invasione dell'Occidente.
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