I leghisti vogliono la testa di Lilli Gruber: esigono sia licenziata perché fa domande scomode a Salvini


Matteo Salvini ha più volte dimostrato che lui non tollera il dissenso e che non si fa problemi a sciogliere i suoi cani contro chiunque osi metterlo in difficoltà come domande scomode. Non stupisce dunque che, all'indomani della sua figuraccia da Lilli Gluber, i suoi servi di Libero se ne siano usciti con un aberrante sondaggio in cui chiedevano: "Da 1 a 10, secondo voi Lilli Gruber quanto è faziosa?".
Dato che l'italiano non è un'opinione, quella patetica e squallida domanda presupponeva il pensiero che gli scribacchini di Libero volevano fosse percepito come un dato di fatto dai loro lettori. Un po' come se si chiedesse da 1 a 10 quanto Libero faccia così schifo da non andare bene neppure come carta per pulirsi il deretano... Ma non è finita qui. I leghisti si sono infatti inventati anche una pagliacciata con cui chiedono il licenziamento di chiunque non si mostri prono agli interessi personali di un politico a cui loro non vogliono possano essere fatte domande scomode, ottenendo ancora una volta visibilità sulle pagine di Libero:


Defecando insulti e illazioni in barba ad ogni etica professionale, il quotidiano di estrema destra scrive:

Faziosa, troppo faziosa. Così faziosa da attrarre anche una petizione. Si parla di Lilli Gruber e la petizione chieda che venga rimossa dalla conduzione di Otto e Mezzo, il programma che conduce da anni su La7 in prime-time. Un'iniziativa che si trova ormai da una settimana sul sito change.org. La conduttrice finisce nel mirino per il suo atteggiamento tropo schierato, per il suo anti-salvinismo militante. Nel testo della richiesta si legge: "Lilli Gruber non sembra essere in grado di fare il mestiere della giornalista in maniera obiettiva ed equanime. Il suo stile di giornalismo, giudicato fazioso e strumentale all'agenda politico-finanziaria neoliberista, offende troppe persone per poter continuare ad avere uno spazio importante come quello di Otto e Mezzo". Dunque, il riferimento a quanto recentemente accaduto nel corso dell'intervista, accesissima, con Matteo Salvini, presente in studio: "In una recente puntata della trasmissione, la conduttrice si è permessa persino di offendere un precedente Ministro della Repubblica utilizzando la tecnica del body shaming (offese e bullismo per le condizioni del corpo, non considerato conforme agli standard di bellezza imposti dai media)". Dunque, la perentoria richiesta: "Chiediamo che La7 rimuova Lilli Gruber dalla posizione di presentatrice di Otto e Mezzo, o sostituisca la trasmissione con qualcosa di nuovo ed informativo".

Se è buffo che a lanciare accuse di bullismo siano i proseliti di quel bullo che sulle offese ha costruito un redditizio business in grado di fargli portare all'estero ingenti quantitativi di denaro (che ovviamente mica si sogna di investire nel paese in cui governa lui), è ancor più patetico come il quotidiano di Feltri si mostri incline a far percepire quelle stupidaggini come accuse sensate.
Chiedere che un ministro non si strusci sulle tette di una cubista o che non chieda a delle donne seminude di ballare davanti a lui sulle note dell'inno nazionale non è bullismo, è buonsenso. Chiedere che una società provata licenzi chi critica il proprio leader è dittatura. Fomentare odio verso i dissidente è fascismo.
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