In difesa degli evasori, la Meloni si inventa la favoletta del povero padre che non può regalare mazzette di contanti al figlio


Dato che Salvini le aveva fregato la polemica sui tortellini, Giorgia Meloni ha deciso di intraprendere una crociata in difesa degli evasori fiscali. Ma poiché dire che lei apprezza tutti quei ricconi che rubano allo stati mentre si fanno pagare i servizi dai poveri, ecco che la gran sacerdotessa dell'ultra-destra si inventa la favola dei tanti poveri padri di famiglia vorrebbero donare mille di mancia in contanti ai figli ed ora rinunceranno perché un bonifico è da lei ritenuto poco romantico. Il tutto asserendo che il governo votato dal popolo sua abusivo al contrario dei suoi amichetti neofascisti che da decenni occupano abusivamente un lussuoso palazzo a danno dell'erario...


Ecco a voi il populismo: far credere alle vittime che essere derubati con la complicità dei politici di ultra-destra sia a loro vantaggio, proponendosi come la tizia che va votata perché amica dei delinquenti.

Nel pomeriggio di ieri, la signora sarà in Umbria a presenziare alla firma del "contratto etico" redatto dalle organizzazioni fondamentaliste in cui si chiede l'abolizione della legge contro l'omofobia, che i diritti siano riservati alle sole coppie eterosessuali e che nelle scuole si impedisca ogni contrasto al bullismo omofobico. Al solito non darà nulla ai suoi elettori, ma promette che lei farà star peggio un intero gruppo sociale.
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