Silvana De Mari lascia intendere la sua approvazione per chi ha rubato e gettato nel Tevere la Pachamama


Fermo restando che l'antico manufatto non è stata «portato fuori» ma è stata trafugato e distrutto da un gruppo di fondamentalisti che si sono comportati esattamente come i talebani che hanno distrutto i Buddha di Bamiyan, la comunicazione della fondamentalista Silvana De mari pare quasi luciferino nel veicolare messaggi gravissimi senza mai palesarli. Un po' come se volesse aizzare i suoi peggiori proseliti senza volersene assumere le responsabilità penali.
Se nel commentare tutta compiaciuta il video che mostrava i ladri della Pachamama la signora si era dilungata nel tessere le lodi del video e delle musiche senza mai esprimere un chiaro apprezzamento per il furto in sé (pur lasciandolo trasparire dal suo definirli «cattolici coraggiosi»), questa volta la signora si mette a sostenere esisterebbe una legge divina e duna terrena senza palesare l'ovvio, ossia il dichiarare quale lei sostenga debba prevale sull'altra:


Fermo restando che per asserire che è Dio a dover decidere una statuetta etnica violerebbe la sua legge (mentre la signora pare sostituirsi a Dio nel decretare che le sue opinioni possano essere presentate come verità di fede), non va meglio con la grafichetta in cui la signora sostiene che il dichiararsi opinabilmente «cattolici» legittimi il poter dire «no, grazie» alla libertà di espressione altrui.
Recentemente arruolata da Maurizio Belpietro in virtù della sua ostentata omofobia e del suo odio verso l'Islam, la fondamentalista continua a rivelarsi molto simile a quei miliziani che lei usa per fomentare odio contro intere religioni: il suo sostenere esista una legge terrena ed una presunta legge divina che può essere in antitesi con le leggi terrene ci porterebbe a dover giustificare i terroristi che uccidono perché qualcuno li ha convinti che fosse Dio a volerlo.

A palesare il suo pieno supporto per i criminali è stato invece il senatore leghista Simone Pillon, suo sponsor in alcuni comizi sul fantomatico "gender" che si svolgeranno con un patrocinio leghista settimana prossima. Anche lui accusa il manufatto di essere un «simbolo pagano» ed inveisce contro quei vescovi che (oltre a non offrirgli supporto politico in Umbria) osano portare in Vaticano una figura che simboleggia la fecondità della terra in occasione del sinodo sull'Amazzonia.
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