La manovra salda anche i conti lasciati da Salvini, ma lui insulta: «Governo di cretini»


Matteo Salvini è stato furbo nel mollare il governo non appena avrebbe dovuto pagare il conto della campagna elettorale che si è pagata con i soldi degli italiani (al pari di come si faceva pagare cene da 449 euro a testa quando faceva l'assenteista a Bruxelles). È il tizio che si travestiva da poliziotto in TV mentre firmava decreti per lasciare ai successori l'onere di pagare gli straordinari ai poliziotti ed è il tale che da mesi si rifiuta di rendere conto del perché un suo fedelissimo trattasse con i russi una maxi truffa ai danni degli italiani.
Atteggiandosi da bulletto che si crede grande perché dice le parolacce, è attraverso un videoproclamo diffuso sui suoi canali di propaganda che se n'è uscito dicendo: «L'ultimo zuccherificio rimasto in Italia è in Emilia, a Bologna, dopo che i governi passati hanno svenduto lo zucchero italiano, e i cretini al governo tassano le bibite zuccherate e rischiano di massacrare ulteriormente quello che rimane. Quella sulla plastica non è una tassa per salvare l'ambiente ma per fare cassa, perché tassano le confezioni di biscotti, pannolini, latte per un costo di 100 euro in più a famiglia».
Evidentemente lui non vede i molti bambini che assumono troppo cibo spazzatura e a lui non frega nulla di riempire di rifiuti il mondo devastato che lascerai suoi figli in nome di un guadagno personale. E chissà come avrebbe sistemato lui i conti dato che da settimane inveisce contro chi sta saldando i suoi conti mentre non propone nulla.
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