Salvini ricorre alla gogna social per farla pagare alle contestatrici


Hanno manifestato pacificamente secondo il loro diritto costituzionale, ma per Matteo Salvini sono solo ragazze da stuprare propagandisticamente attraverso quelle gogne social che sono diventate la sua prassi per farla pagare ai contestatori. Quasi a voler dimostrare che nessun cittadino debba poter esprimere il proprio dissenso senza che lui aizzi i suoi tre milioni di seguaci contro di loro e contro le loro famiglie, il padano se n'è uscito con questa porcata:


Al solito, a Salvini non servono "prove" dato che lui esige gli si creda ad ogni fesseria esca dalla sua bocca sulla base delle sue illazioni, anche nel caso in cui la procura le dovesse smentirle (come per la bufala di Bibbiano che ancor oggi lui cavalca sulla pelle dei bambini). Ma dato che quelle ragazze non hanno una scorata pagata dai contribuenti come l'uomo che le sta aizzando contro i suoi haters, il messaggio è chiaro: bisogna tacere o il padano la farà pagare a chiunque esprima idee o opinioni che ocntrastino con la sua ricerca di potere e con il suo profitto personale. Un tempo la si chiamava dittatura...
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