Carnefici che si spacciano per vittime: gli adinolfiniani difendono chi vuole uccidere la coppia gay


Mario Adinolfi è un violento che ama ricorrere al vittimismo per lamentarsi che le sue vittime non tacciano mentre lui minaccia e colpisce le loro vite. Per dirne una, lui non potrà mai spiegare ad Alana Chen perché durante i suoi comizi elettorali cercasse profitto promuovendo quelle fantomatiche "terapie riparative" hanno spinto al suicidio la ragazza, ma mentre una adolescente è morta per colpa dello stigma che lui promuove, lui frigna che il contrasto a quell'odio sarebbe una limitazione alla sua "libertà di opinione".
Dello stesso tenore è l'aggressione dei suoi miliziani alla coppia gay minacciata di morte dai fondamentalisti per aver osato avere una famiglia. Ribaltando i toni e chiamando i loro jihadisti ad aggressioni sempre più violente, è mescolando odio a calunnie che scrivono:


E dalla difesa degli aggressori ai campi di sterminio il passo è breve. Forse è ora che la Procura inizia ad interessarsi alle attività del fondamentalismo sedicente "cristiano" dato che sembrano feroci tanto quanto i miliziani dell'Isis.
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