Silvana De Mari scrive a Babbo natale per chiedere santi armati che impongano il suo integralismo al mondo


Ossessionata dal suo odio contro gay e islamici, la fondamentalista Silvana De mari ha condiviso sui social network una blasfema letterina a Babbo Natale in cui invoca santi armati sino ai denti che impongano al mondo i suoi comizi contro le famiglie che lei esige siano vietate e contro quegli islamici che lei odia con tutta sé stessa.
In quello schema propagandistico in cui il suo odio e la sua legittimazione all'uso della violenza vengono spacciate per il volere di un dio omofobo e leghista che, guarda caso, incarnerebbe esattamente ogni sua pretesa contro la vita, contro le famiglie e contro i diritti civili, scrive:

Caro Babbo Natale ho deciso di scriverti.
Caro Santa Claus: in realtà eri San Nicola da Bari, che nelle lande del nord è diventato santa Nicolaus, che i bimbi piccoli hanno riassunto in Santa Klaus perché non lo sapevano pronunciare. Tu portavi il paniere pieno di cose buone nelle case dove una donna povera aspettava un bimbo perché il piccolino avesse il necessario. Caro San Nicola, al momento Babbo Natale, puoi farmi avere il premio Nobel per la letteratura, tanto ormai lo danno veramente a tutti? Non perché me ne freghi qualcosa dell'opinione di tre accademici svedesi che da sempre considero tre inutili se non dannosi, come considero assoluti inutili se non dannosi i loro colleghi norvegesi che danno il Nobel per la pace, ma perché sono un pozzo di quattrini. Puoi darmi anche il posto di ministro dell'istruzione e puoi darmi la potenza ( per questo mi servono i soldi del Nobel e il posto da ministro), per contrastare, annientare , ridurre a zero in tutto il mondo l'immonda pratica dell'utero in affitto, per poterne descrivere sui libri di testo per quella che è, povere donne che subiscono lo sfruttamento peggiore, bimbi cui il padre sottrae al bimbo la madre, il crimine più ignobile. Oppure il crimine in cui una donna ricca ruba a una donna povera le vene varicose e il dolore del parto. Carissimo San Nicola, sei il mio santo preferito dopo San Michele Arcangelo e San Giuseppe. San Michele Arcangelo è quello che ha una spada, a volte anche una lancia, e in qualche rappresentazione sudamericana anche un archibugio. San Giuseppe era uomo mite che però aveva un’ascia, i falegnami dell’epoca la portavano sempre con sé, perché i due Misteri più belli, una Donna e un Bambino bellissimi, non potevano essere affidati a un uomo disarmato. San Michele, San Giuseppe e san Nicola, la spada, l’ascia e il paniere per i bimbi poveri: per favore intervenite, da soli non ce la facciamo. San Gennaro per fortuna ha tenuto, quest'anno il sangue si è sciolto. Se non si scioglie in genere vuol dire che sono cavoli. Mentre stiamo scatenando una guerra per fare un convegno dove si dice che un bambino ha bisogno di papa e mamma, dopo aver preso lezioni di coraggio tizi che non hanno nemmeno gli attributi per appiccicare la parola islamico alla parola terrorista quando i terroristi islamici ci sterminano come cani. San Michele Arcangelo, San Giusepe e San Nicola, abbiamo bisogno di voi.

Pare surreale che nel 2019 stia tornando di moda l'abuso della credenza religiosa come mezzo di propaganda per attaccare la libertà individuale e i bambini attraverso integralisti che assomigliano sempre più al mondo dell'Isis. Peccato sarebbe molti blasfemo anche solo pensare che Dio possa pensarla come la signora che odia i gay e gli stranieri.
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