Annarosa Rossetto torna a fare terrorismo omofobo: «La sporcizia delle drag rovina la vita di tuo figlio»


È la solita Annarosa Rossetto a pubblicare il solito articolo-spazzatura sul solito sito di istigazione all'odio omofobico del fondamentalista Sabino Paciolla. In quella loro bipolarismo per cui un genitore dovrebbe poter indottrinare i figli all'odio omofobico in nome della "libertà educativa" teorizzata da Gandolfini ma non deve assolutamente poter educare la prole al rispetto in nome di come la signora Annarosa abbia fatto del suo odio contro il prossimo la sua unica ragione di vita, l'articolo si pone un'accozzaglia di stupidaggini volte ad elevare a dogma l'irrilevante opinione di un tizio di estrema destra che odia i gay. In quell'uso delle persone che si odiano per colpa delle lobby integraliste, gli integralisti invitano ad odiare di più. E lo fanno citando quel solito sito evangelico statunitense che funge da coordinamento internazionale per i siti di estrema destra che usano la religione a scopo discriminatorio.

Secondo la signora Rossetto (esponente delle Sentinelle in piedi di Ivrea e di altre organizzazioni omofobe locali) una drag queen statunitense si sarebbe domandata «perché un genitore possa desiderare che un bambino venga esposto al mondo sordido delle drag queen». Dicono che la draq queen avrebbe giurato che le drag queen non farebbero nulla «oltre a truccarsi e saltare sul pavimento e contorcersi e fare cose sessuali palcoscenico» e che lei si definirebbe «gay anticonformista che non segue la coscienza collettiva della sinistra»M mentre giura che una drag queen possa «influenzare vostro figlio».
E che fanno i clown o le artiste vestite da principesse oltre a truccarsi? E perché si sostiene che delle darg queen dovrebbero necessariamente avere una connotazione sessuale anche se è evidente che chi va nelle biblioteche a leggere libri non avrà quella connotazione?
Al solito, si crea un mostro e lo si usa contro un'intera categoria. Usassimo la loro stessa dialettica, dovremmo poter sostenere che se una donna dice di apprezzare il sesso di gruppo, allora si deve poter affermare che non possa esistere dubbio alcuno sul fatto che anche la signora Rossetto ami farsi ammanettare ad un letto per farsi montare da una decina di persone. Oppure lei vuole che nel suo caso si valuti il suo comportamento mentre è solo contro gli altri che propone generalizzazioni criminali e paragoni da voltastomaco?
Di certo pare evidente che l'accusa di chi paragona una drag che legge favole ai bambini ad un attore porno non pare stare iun piedi, ma la Rossetto pare eccitata nel riportare frasi come «Vorreste che una spogliarellista o una porno star influenzasse vostro figlio?». Oppure: «Una drag queen si esibisce in una discoteca per adulti. C’è molta oscenità in quel che fa, molta roba sessuale in quel che avviene sul palco. E nel backstage c’è molta nudità, sesso e droghe. Quindi non credo che questa sia una strada che vorreste che vostro figlio prendesse in considerazione».
Chissà, forse anche le cubiste del Papeete che si facevano pagare per sollazzare l'allora ministro Salvini agitando le tette sulle note dell'Inno d'Italia non pare un bell'esempio per i bambini, ma questo non significa che tutte le donne debbano essere paragonate a quelle.

Sostenendo che i gay possano "infettare" ocn la loro omosessualità dei bambini che sarebbero "normali" solo se eterosessuali, la signora riporta pure frasi come: «Potete educare vostro figlio ad essere solo un bambino normale, semplice, un bambino qualunque, senza farlo entrare in faccende sessuali o gay [...] Onestamente, non state facendo alcun favore alla comunità gay. In effetti, ci state facendo del male. Abbiamo già avuto la reputazione di essere pedofili e di essere pervertiti e deviati. Non abbiamo bisogno che portiate qua in mezzo a noi i vostri figli».
Chissà se la polizia statunitense avvierà un'indagine per capire in che modo l'amichetto della Rossetto accomuni l'omosessualità alle pedofilia, quasi come se lui fosse un abusatore di bambini come quel prete pedofilo che partecipò al congresso leghista con Adinolfi voluto da Maroni.
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