Dopo la sconfitta, i leghisti reagiscono inveendo contro il diritto di voto per anziani e disabili


Sconfitti in elezioni che il loro Matteo Salvini aveva tramutato in un referendum su sé stesso, i leghisti paiono comportarsi come bambini che vogliono giustificare un brutto voto dicendo che la mesta è stata cattiva. Peccato che loro inveiscano contro gli elettori e contro la loro libertà di voto.
Se, sino a prova contraria, era il loro Mario Adinolfi ad andare in giro a raccontare ai disabili che il Pd li avrebbe soppressi con l'eutanasia (tesi che ovviamente esiste solo nella sua mente), il leghista Attilio Fontana ha dichiarato alle agenzie stampa che ai seggi sarebbe «stata vista gente di più di cent’anni portata ai seggi, disabili accompagnato con i pulmini, una mobilitazione per salvare quel che resta di un’idea che ormai è svanita». Sarà che in Lombardia i disabili vengono abbandonati nelle case dato che la Regione a trazione leghista si guarda bene dal fornire assistenza degna di quel nome, ma non è chiaro se l'esponente del Carroccio vorrebbe togliere il diritto di voto agli anziani o ai disabili.
Sulla stessa lunghezza d'onda è anche Nicola Porro che, dalle pagine del suo sito di propaganda populista, pubblica la lettera di «un consigliere comunale del centrodestra emiliano» in cui si sostiene che la sinistra abbia vinto perché avrebbe condotto una campagna elettorale che sarebbe stata basata su «Senza mezzucci, senza retrobotteghe, senza chiamata alle armi destinata e sorretta da chi con i partiti ed i presidenti di regione non dovrebbe aver nulla a che fare». Detto da quelli del padano che citofona ai minorenni incensurati per accusarli di essere spacciatori o che toglie le piazze ai contestatori per sfruttare i bambini di Bibbiano a fini propagandistici, pare una battuta.
Incurante di come Salvini si sia rivolto anche questa volta si sedicenti "cattolici" di Gandolfini per ottenere il loro supporto, l'accusa del consigliere è rivolta al Vescovo di Bologna, Matteo Maria Zuppi, che lui sostiene non dovesse pronunciarsi mentre il suo candidato se ne andava in giro a baciare rosari e ad ad auto-attribuirsi il favore della Madonna.
Le accuse vanno avanti dicendo che il movimento delle sardine non avrebbe dovuto poter manifestare le sue idee, che i centri sociali non dovrebbero votare perché i giovani non capirebbero nulla di politica o che gli elettori del M5S avrebbero dovuto disperdere il loro voto perché a lui dà fastidio abbiano sostenuto il vincitore. Insomma, se la prende con gli elettori che non hanno fatto quello che voleva lui al fine di far vincere il suo padrone.
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