Lo schifo di Salvini che manco si scusa dopo aver molestato un minorenne a fini elettorali


Con il suo tipico atteggiamento da bulletto che preferiva frequentare i centri sociali piuttosto che andare a Scuola, il leader leghista ha dato sfoggio del suo completo disprezzo verso gli italiani. In merito al minorenne incensurato che lui ha accusato di essere uno spacciatore dopo aver reso pubblico l'indirizzo della sua abitazione, spiega di essere così disinteressato alle sue sorti da non aver sentito la sua intervista: «L’intervista al ragazzo del Pilastro? Non ho visto il video, non guardo certe trasmissioni».
Precisato che lui non guarda le trasmissioni in cui non è presente un Mario Giordano che lo idolatra o un qualche populista che lo serva fedelmente, incommensurabile è come il padano pretenda di decidere come gli innocenti debbano sentirsi dopo che lui è andato a disturbarli nelle loro case nel tentativo di ottenere un profitto personale.
E se il ragazzo ha spiegato che quella citofonata a reti unificate gli ha rovinato la vita in cinque minuti, il bulletto padano dice che lui ha deciso che la vittima ha torto perché: «Non penso di avergli rovinato la vita e non mi pento di nulla riguardo l’Emilia-Romagna».
Non è forse surreale che il padano dica di aver inscenato quella carnevalata perché lui "ascolterebbe la gente" mentre poi dice di non curarsi minimamente di sentire in che modo loro dicano che lui ha danneggiato delle vite? Come può dirsi fiero delle sue azioni se si rifiuta persino di ascoltare chi ne è stato vittime? Per negare qualcosa, bisognerebbe quantomeno prima sapere che cosa si sta negando.
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