La Borgonzoni resta a Roma, tradendo le promesse elettoralo


Durante la campagna elettorale in Emilia Romagna, Lucia Borgonzoni aveva promesso sul suo onore da donna leghista eterosessuale di pelle bianca che lei avrebbe lasciato il Senato per guidare l'opposizione anche in caso di sconfitta elettorale. Ma dato che ha perso di 8 punti e non potrà ottenere la ricca poltrona a cui ambiva, la leghista ha fatto sapere che non abbandonerà la sua poltrona da 15mila euro mensili in Senato. E chi se ne frega delle promesse e di chi ha commesso lo stesso errore dei pastori sardi nel credere alle promesse leghiste, anche a sfregio di quei bambini di Bibbiano che ora non paiono più interessarle dato che non sono serviti a procurargli una poltrona.
Il pretesto è un Matteo Salvini che avrebbe deciso di nominare Miss Bibbiano come nuovo capo (al maschile o i leghisti dicono che sia "gender") del dipartimento Cultura, arte cinema e teatro della Lega. Non male per una tizia che non conosceva manco i confini della regione in cui era stata candidata...
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