Report sull'omofobia di Ilga Europe: l'Italia è fanalino di coda in Europa per tolleranza verso gay e lesbiche


Il report redatto da ILGA Europe conferma un trend preoccupante per l'Italia, fanalino di coda in Europa per tolleranza nei confronti delle persone lgbt.
Se il 76% dei cittadini europei conviene che le persone lgbt dovrebbero avere gli stessi diritti degli eterosessuali (con percentuali che salgono al 90% in Svezia, Olanda e Spagna), in Italia solamente il 68% degli italiani intervistati si dichiara favorevole in materia. Oltre a risultare ben al di sotto della media europea, significa che un 32% della popolazione ritiene che il senatore leghista Simone Pillon abbia il diritto di pretendere privilegi che deriverebbero dai suoi pruriti sessuali.
Il report osserva anche come il degrado italiano abbia avuto inizio nel 2013, quando i vari Brandi, Adinolfi e Gandolfini hanno investito fior di rubli per promuovere l'hate speech su Internet in occasione delle discussione della legge sulle unioni civili. In quell'anno l'Italia risultò seconda solo alla Lituania per numero di discorsi d'odio sparsi sui social. E la situazione non è certo migliorata con il populismo di Salvini, perché se certe esternazioni venivano fatte con timore dato che non si sarebbe mai ottenuta una validazione sociale, oggi quell'odio viene legittimate dall'alto e questo ha contribuito a creare un clima molto pericoloso: «L’hater non è più l’anonimo che lancia il sasso e nasconde la mano: oggi si vuol far riconoscere. Non si sente più solo, ma legittimato: un cambiamento preoccupante», afferma il professore Vittorio Lingiardi a Wired.
Nonostante i crimini d'odio omofobico non siano monitorati dallo stato, i casi di cronaca registrati mostrano come nel 2019 si sia registrato un aumento del 40% dei crimini d'odio rispetto all'anno precedente. Ed eventi patrocinati dalla Lega come il Congresso integralista di Verona hanno segnato un aumento dell'odio contro le famiglie arcobaleno, soprattutto grazie a quel Matteo Salvini che cercava consensi elettorali con quel «padre e madre» che esigeva fosse oinserito sui moduli in modo da discriminare qualunque famiglia non riflettesse l'idea del maschio padano a cui piacciono le cubiste che si lui fa pagare dal quel tizio a cui lui ha regalato una poltrona in Europa (tanto pagano gli italiani). Anche in questo caso l'Italia risulta molto indietro rispetto al resto d'Europa, dove l'accettazione per le famiglie lgbt ha registrato un incremento.
«In Italia si avverte il rischio che alcuni politici decidano di fare dell’omotransfobia un’arma politica per portare avanti la propria agenda politica», ha spiegato Yuri Guaiana, attivista e direttore di Certi Diritti.
2 commenti