Adinolfi esulta perché le chiese di Roma saranno messe nelle condizioni di propagare il Coronavirus


Mario Adinolfi continua a cercare visibilità proponendosi come un pagliaccio che dice cose a caso senza neppure preoccuparsi di rendersi ridicolo nel dire tutto e il contrario di tutto purché il nominare il nome di Dio invano possa procurargli voti e fatturato.
Se il 9 marzo giurava che lui pretendeva da due settimane la chiusura di tutti i locali pubblici anche se il 29 febbraio diceva di essersene andato al cinema perché lui se ne fregava del Coronavirus, oggi dice che lui ha pregato perché il papa riaprisse le chiese di Roma e mettesse a rischio la salute dei falsi cristiani che pretendono oggetti sacri da idolatrare dato che evidentemente non credono che Dio sia con loro e possa essere pregato anche senza mettere a repentaglio la vita altrui.

Eccitato come una scolaretta, il fondamentalista scrive:


Un atto simili non solo potrebbe causare la morte di chi si contagerà all'interno delle chiese, ma potrebbe costare la vita alle persone che non troveranno posti in terapia intensiva perché occupati da chi si è contagiato in quel modo irresponsabile, così come invaliderà i sacrifici dei cittadini che da giorni se ne stanno chiusi in casa per tutelare la salute propria e degli altri.
Il tutto passando dal "Io sono 20 giorni che chiedo lockdown alla cinese" (e manco è vero perché il 29 febbraio se ne stava al cinema il bugiardo) all'"evviva hanno riaperto le chiese".
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