Brasile. Bolsonaro nega l'epidemia, ma in Amazzonia si costruiscono fosse comuni per i morti


Mentre il presidente populista del Brasile continua a sminuire l'epidemia da Coronavirus e chiede che tutto sia riparti come se nulla fosse, in Amazzonia sono state aperte fosse comuni in cui seppellire miglia di morti invisibili.
Lo denuncia Avvenire, spiegando come le stime comunicate dai populisti brasiliani sia ben lontana dalla realtà: a fronte di dato che parlano di pochi morti, nella città di Manaus si contano oltre cento persone seppellite ogni giorno. Padre Luis Modino, un missionario spagnolo residente a Manaus, spiega che «sono tantissime le persone che muoiono in casa, senza nessuna forma di assistenza medica e senza avere accesso agli esami medici per determinare la causa del decesso». E dunque, ufficialmente, non esistono.
Davanti ad una domanda diretta di un giornalista riguardante quella strada, il presidente populista e negazionista Jair Bolsonaro si sarebbe limitato a rispondere: «Non sono un becchino». Ed è così che emerge tutta la pericolosità dei populisti, così intellettualmente disonesti da pretendere di poter chiudere gli occhi davanti a tutto ciò che non porta loro profitti anche a costo di essere responsabili di scelte scellerate a danno del popolo.
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