Coronavirus. Fontana scarica le sue colpe su chi non gli ha dato "pieni poteri" e giura che con l'autonomia avrebbe potuto assumere medici che non ci sono


Il presidente leghista Attilio Fontana continua a dire che sarebbe tutta colpa dei sindaci e del governo se lui sta facendo male il suo lavoro. Non ultimo, l'annuncio che ha fatto alle agenzia per cercare di mostrarsi come il leghista che regala mascherine (pagate dai contribuenti lombardi) senza specificare che saranno gratuite solo per imprecisati "soggetti deboli" sulla base della regola per cui chi non potrà partecipare agli assembramenti davanti alle farmacie resterà senza un oggetto che lui ha deciso debba essere obbligatorio. Ma tutto questo non è stato comunicato nelle battute di agenzia rilanciate a fini propagandistici:


Eppure il leghista dice che la colpa è di chi non gli ha dato "pieni poteri" come Orban. Incurante di come a mandare a casa i medici sia stata la "quota 100" proposta a fini propagandistici dal suo Salvini, il leghista dice che se la Lombardia avesse avuto l’autonomia «ci saremmo presentati con un migliaia di medici in più e la cosa sarebbe stata molto utile. Sarebbero stati molto utili. Il nostro personale non si sarebbe trovato nella situazione in cui si è trovato».
Secondo copione, il leghista non dice dove avrebbe trovato quei medici e quegli infermieri dato che lo stato ha dovuto richiamare quelli in pensione o prendere per buoni anche quelli che non avevano ancora sostenuto l'esame di stato dato che non c'erano altre disponibilità.
Fontana sostiene anche che non si siano alternative all'autonomia per avere una sanità migliore, anche se è stata l'autonomia che ha permesso ai leghisti di smantellare la sanità pubblica per regalare un ricco business ai privati.
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