Coronavirus, manca il sangue ma gli Usa mantengono le limitazioni alle donazioni da parte di uomini gay e bisex


Negli Stati Uniti il numero di decessi per Coronavirus ha superato quota 4.000 e la FDA si dichiara «consapevole che c’è stata una significativa riduzione delle donazioni di sangue e plasma in tutto il Paese» nonostante ve ne sia necessità, soprattutto da parte di chi è guarito dal Covid-19 e potrebbe trasmettere l'anticorpo ai malati.
Ciononostante, restano in vigore le assurde restrizioni alla donazione da parte di gay e bisex, compresi quelli che sono guariti e potrebbero salvare vite umane. Per loro (e solo per loro) esiste un divieto alla donazione se hanno avuto rapporti sessuali negli ultimi 12 mesi, contrariamente ad un qualsiasi eterosessuale che magari se va pure a prostitute.
Sarah Kate Ellis, presidente della GLAAD, chiede che «l'antiquato divieto» sia «immediatamente revocato» dato che «la FDA non può permettere che un divieto obsoleto e discriminatorio sulle donazioni del sangue da parte di uomini gay e bisessuali ostacoli un trattamento potenzialmente salvavita per l’attuale dolorosa crisi sanitaria del Paese. Gli uomini gay e bi che si sono ripresi dal Covid-19 e vogliono donare plasma, o che vogliono aiutare a contribuire a una carenza di sangue a livello nazionale, sono impossibilitati a farlo per volontà della FDA. Continuare a far rispettare questa politica antiquata è pericoloso, irresponsabile e contrario alle raccomandazioni degli esperti medici».
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