Trieste. Tuiach e Fratelli d'Italia chiedono che ai preti sia permesso di violare le norme sanitarie: «Le mani dei sacerdoti non contagiano»


Che cosa mai dovrebbe c'entrare il presunto "cattolicesimo" con cui ama riempirsi la bocca il consigliere Fabio Tuiach con chi non rispetta le leggi e le regole della tutela pubblica minacciando la salute propria e di un neonato? Ovviamente nulla, ma dato che il camerata pensa che basti attribuire con blasfemia ogni sua assurda pretesa a volere Dio per poi dire che chi non ubbidisce starebbe offendendo la sua fantomatica fede, ecco che il camerata si lagna che un prete non possa astenersi dal rispetto delle norme di sicurezza in quel suo sostenere che la legge non deve essere uguale per tutti:


La salute sarebbe una «dittatura anticristiana»? Ed esattamente sui quali basi lui e il suo amichetto di Fratelli d'Italia asseriscono a spese pubbliche che le mani dei sacerdoti non sarebbero fonte di contagio per il Coronavirus?
Non va meglio quando a Trieste Prima che il suo amichetto dichiara che il rispetto delle leggi sarebbe un «insulto ai cattolici»: e che i vigili sarebbero «mossi da anticlericalismo» in virtà di come lui giuri che «le mani dei sacerdoti non contagiano».

Porro non è nuovo a teorie curiose Nel 2019 si scaglio contro la proposta di legge avanzata dal consigliere leghista Antonio Lippolis per consentire la sepoltura degli animali di compagnia nella tomba del padrone. Porro l’ha definita «una presa in giro della speranza cristiana in una vita ultraterrena dopo la morte», parlando di «strane forme di ‘animalismo’» e di pratiche «vigenti presso popolazioni pagane nelle civiltà primitive».
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