Francia. I crimini omofobici crescono del 36%. Nel 28% dei casi è violenza fisica o sessuale


In Francia, dove i gruppi di estrema destra hanno investito milioni di euro nelle loro campagne di promozione dell'omofobia contro l'approvazione del matrimonio egualitario, i reati di matrice omofoba contano un preoccupante aumento del 36% rispetto all'anno precedente. I numeri ci parlano di 1.870 vittime di reati omofobici o transfobici rispetto ai 1.380 del 2018, ossia ad un anno drammatico in cui si era già registrato un incremento sensibile dei crimini d'odio rispetto al 2017.
Con buona pace di quei fomentatori d'odio per cui l'omofobia "non esisterebbe" e i gay vogliono avere "più privilegi degli altri", la tipologia di reato è molto preoccupante: gli attacchi verbali si fermano al 33%, con un 28% delle denunce che riguarda violenze fisiche e sessuali. Sei reati su dieci sono stati commessi a danno di under-35.
La fotografia si ferma ovviamente ai soli dati ufficiali, mentre la polizia spiega di essere perfettamente consapevole che i numeri reali siano molto più alti dato che molti crimini d’odio continuano a non essere denunciati dalle vittime.

Dal 2014 al 2019, il fondamentalista Jacopo Coghe è risultato ospite fisso a tutte le principali manifestazioni omofobe di Francia ed è attualmente in prima prima linea nella difesa di chi commette reati di matrice omofoba attraverso quella sua Provita Onlus che si oppone all'estensione della legge Reale-Mancino a gruppi sociali diversi da quelli in cui loro dicono di riconoscersi.
La sua propaganda si basa sul ripetere ossessivamente è che servirebbe difendere l'odio per «difendere i bambini», anche se non è chiaro in che modo il loro voler contribuire a far aumentare le aggressioni e le violenze sessuali contro i minori possa «difendere» chicchessia. E non meno surreale è come la loro retorica parta sempre dal presupposto che tanto a pagarne le spese saranno sempre i figli degli altri visto che loro pretendono di avere figli che siano conformati alle loro pulsioni sessuali.
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