Lo schifo di Fratelli d'Italia che inneggia al bullismo di Povia


Un giornale serio dovrebbe attenersi ai fatti, ma quella porcheria che è l'organo di stampa ufficiale di Fratelli d'Italia ordina ai propri lettori di inneggiare al bullismo di violenti ed omofobi. Lo hanno fatto pubblicando questa porcheria:


Secondo quella carta straccia, Povia avrebbe «disintegrato» chi non ha apprezzato le sue battutine omofobe dopo che forse avranno fatto ridere solo Giorgia Meloni e i suoi discepoli. In quella arroganza che vede i populisti nutrirsi di sterili polemiche mentre accusano chiunque osi contestarli di non doversi lamentare se loro cercando idi far fatturato sull'odio, una tale Giorgia Castelli scrive:

«Una polemica inutile». Povia non ci sta e demolisce la Balivo. Il cantautore controcorrente, che ha vinto Sanremo nel 2006, è intervenuto a Vieni da me per raccontare la sua quarantena. Ma la sua battuta sull’essere un “gay mancato” perché dedito alle pulizie di casa non è piaciuta a Caterina Balivo. Che si è sentita in dovere di strigliarlo. «Hai detto un’altra cretinata Povia! Cretinata è la parola più televisiva che si possa dire, perché se fossi a casa ti direi tutt’altro. È una battuta che non fa ridere nessuno, fa solo arrabbiare. Se lo dicessi davanti a tua figlia, lei ti direbbe: “Ma dove vivi?”».

Se evidentemente la signora Giorgia castelli ritiene che le pulizie siano un dovere delle donne e si diverte davanti a chi dice che i gay sarebbero donne mancate come dice quel poveraccio che a Sanremo diceva che i gay andassero "curati", è dicendo che Povia avrebbe ragione perché lo dice lui che l'organo di stampa ufficiale di Fratelli d'Italia si lancia nel sostenere:

A poche ore di distanza dall’accaduto, però, Povia ha scritto due parole in sua difesa. Dopo aver spiegato che Sono un gay mancato è sua canzone, ha attaccato duramente la Balivo. «Stavo facendo una bellissima intervista ma poi loro sono andati in panico perché ho detto “Sono un gay mancato perché amo le pulizie”», ha commentato il cantante su Instagram. «Battuta innocua e in buonafede. Il 90% dei messaggi su web sono in mia difesa infatti (Grazie). Ora però per ‘sta stupidata non mi inviteranno più e sono triste».

Da quando a decidere le statistiche è un cantautore finito in disgrazia che pretende di decidere che cosa penserebbe la gente? Ed è sostenendo che il povero populista omofobo che organizza concerti alla sagre leghiste avrebbe ricevuto «solidarietà web» che la signora si vanta di come i populisti siano una massa di pecoroni che ripete a pappagallo gli slogan coniati della lobby integraliste:

Dopo l’esternazione su Rai1 in molti gli hanno espresso sui social solidarietà. Scrive un utente: «Mi spiace carissima presentatrice, ma ti manca la dialettica per esprimere in maniera televisiva un pensiero! Sai dire che l’ospite ha detto una cretinata, a prescindere, senza farlo motivare… E poi davvero sono stanca anch’io di tutto questo moralismo e dell’abolizione della libertà di pensiero!!!! Ha ragione Povia, il Medioevo era un bel periodo…!!». E un altro ancora aggiunge:«Qualcuno mi spiega il senso logico per il quale questa battuta sarebbe offensiva nei confronti dei gay? E basta frignare!», «Sono stati offensivi loro con quell’atteggiamento assurdo… È disgustoso tutto il teatrino che hanno fatto a partire da quel ragazzo che si è offeso come se tu avessi detto che i gay sono malati!», ha commentato un altro. E un altro ancora ha scritto: «Fregatene e ridici su. Sono diventati tutti politically correct, che pesantezza». Qualcun altro ha scritto: «La storia del politicamente corretto è una cretinata utilizzata come scusa per censura e pensiero unico!».
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