Maria Chiara Nordio annuncia che la scuola di Gianfranco Amato indottrinerà i bimbi alla «pedagogia di Dio, Patria e famiglia»


Maria Chiara Nordio risulta la direttrice della scuola parentale fondata dal fondamentalista Gianfranco Amato al fine di assicurare ai genitori integralisti l'indottrinamento ideologico dei loro figli. Se la signora Nordio assicura che nessun minore verrà mai educati al rispetto delle diversità o alla parità di genere, dalla sua paginetta Vk annuncia tutta tronfia che lei impone ai bambini uno slogan fascista:


Spiegando che lei vuole dire ai bambini cosa debbano pensare e che è dalla prima infanzia che cercherà di plasmarli ad immagini delle sue convinzioni, nel suo video la signora Nordio afferma:

Voglio parlarvi dell'importanza di consegnare ai bambini le tre grandi verità umane: Dio, patria, famiglia. Questo per aiutarli ad indirizzare il pensiero sul sentiero giusto. Sin dai primi giorni della scuola elementare è importante che il maestro trasmetta ai suoi scolari l'amore per questi tre nobilissimi ideali.

La signora dice così che ai suoi alunni impone un libro degli primi anni '60 che veicola l'ideologia a cui li vuole indottrinare. la fondamentalista spiega anche che ha scelto un brano che deve spronare i bambini alla sottomissione dinnanzi alla Chiesa e al timor di Dio:


Il secondo brano proposto mira a sostenere che ci si debba ancorare alla terra degli avi ce che si debba nutrire un'ideale sovranista. Per lei non si è cittadini del mondo, quasi volesse spronare i bambini a restare rinchiusi nel proprio orticello:


Per il tema della famiglia, ai bambini propone questa immagine sostenendo mostri come «ognuno ha il proprio compito e ricopre un ruolo». Ed infatti mostra ai bambini una mamma che lavora come una schiava in quanto donna, il babbo che si legge il giornale pensare lontanamente di darle una mano e c'è pure una pipa a una boccia di vino quasi si volessero promuovere tabagismo ed alcolismo.
nel vestiario, la donna indossa un camice da domestica, la bimba veste di rosa e deve studiare musica mentre il bombo può divertirsi. Insomma, la sagra dello stereotipo sessista:

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