Nella scuola sovranista di Amato e Castagna, si studia su testi anni '50 e il dialetto è preferito all'inglese
Ci sarebbe da domandarci se non ci siano gli estremi per poter denunciare il sito "Informazione cattolica" per il reato di offesa al sentimento religioso dato il loro sostenere implicitamente che "cattolico" sarebbe sinonimo di "neofascista".
In quella retorica dei fondamentalisti per cui chiunque proponga di imporre la religione ai bambini debba essere lodato al di là delle sue finalità, il sito sedicente "cattolico" pubblica una intervista alla signora Maria Chiara Nordio in cui si pubblicizza la sua scuola populista.
Di lei dicono che sarebbe una «insegnante di scuola primaria e certificata presso la Krasnoyarsk University» e che il suo curriculum sarebbe l'essere «sposata con il giornalista Nicola Pasqualato e madre di due figli». Spiegato che la signora avrebbe studiato in Ucraina, aggiungono pure:
La Nordio, attraverso l’aiuto dell’avvocato Gianfranco Amato, uno degli organizzatori del Family Day, del giornalista Matteo Castagna e di altri supporter, ha lanciato la Scuola San Benedetto, una scuola fisica a tutti gli effetti (solo ora in situazione di emergenza si configura come homeschooling), con un insegnante e con un massimo di 10 bambini. Al suo interno trovano posto tutti i bambini, unico discrimine: essere cattolici.
Hanno detto poco! La sua scuola si fonda sulla discriminazione di qualunque bambino non si professi sedicente "cristiano" anche se quella definizione è un po' opinabile se richiesta ad un bambino di sei anni. Inoltre si spiega che la sua scuola si fonderebbe sul leghista che organizzava convegni dedicati alla fantomatica "ideologia gender" e a al camerata di Forza Nuova che partecipa alle cerimonie rievocative della RSI.
A detta dell'articolo, quale genitore non vorrebbe lasciare nelle meni di questi due personaggi i propri figli?
Nella «intervista esclusiva» che la Nordio ha rilasciato al sito, la signora ci spiega che lei sarebbe in gradi di fare educazione ai bambini facendoli andare molto meno a scuola, togliendogli i compiti e togliendo tempo agli studi per fare catechismo in classe:
La scuola inizia ad ottobre e termina a maggio. La frequenza è di cinque giorni la settimana. Non sono previsti compiti per casa. Le lezioni iniziano sempre con il catechismo. L’insegnamento della seconda lingua (dialetto o lingua locale) è introdotto dalla classe prima. L’insegnamento della lingua latina in classe quinta”.
Il dialetto viene da lei proposto come sostituto dell'inglese, anche se è probabile che quei poveri ragazzi non troveranno mai lavoro perché parlano in trevigiano senza capire mezza parola della lingua usata da tutto il resto del mondo. E non andrà meglio nel loro approcciarsi alla vita sociale dato che la la signora spiega che quei poveri bambini saranno educati sulla base di libri di ottant'anni fa:
Il maestro spiega ciò che è realmente comprensibile ed adatto all’età, e per farlo appoggia e basa la sua didattica sugli unici testi che difendevano questa impostazione, mi riferisco ai libri scolastici degli anni ‘50. Lo scolaro, dal canto suo, avrà il minimo necessario come materiale scolastico: libro di lettura, sussidiario e… cari vecchi ‘quadernetti.
Dicendo che la sua scuola sarebbe ispirata alla regola benedettina, la signora Nordio ci spiega che tutto sarà fatto in un costante indottrinamento al sovranismo e al fondamentalismo religioso:
Sostanzialmente tre. Innanzitutto ripristinare la Regalità Sociale di Nostro Signore Gesù Cristo: primo Maestro. Infatti, ora come allora, il maestro, con il proprio comportamento, il linguaggio, lo stile di vita e la fede nel Padre, è esempio per i suoi alunni. In secondo luogo la necessità di non sopprimere la trasmissione storica, culturale, linguistica, valoriale e patriottica. L’insegnamento della seconda lingua, che nella scuola San Benedetto, è il dialetto o lingua locale ne conferma l’intenzione. Infine il ripristino del patrimonio cristiano cattolico attraverso l’insegnamento della lingua latina nella classe quinta