Provita Onlus torna a promuovere le e fantomatiche "terapie riparative "dell'omosessualità sui minori


Jacopo Cogje è perentorio: dato che a lui piace fare sesso con le donne e dato che il suo fatturato si basa sul farsi pagare dai russi per andare in giro a dire che i suoi coiti dovrebbero garantirgli privilegi economici e giuridici, assicura implicitamente che lui sottoporrebbe i suoi figli minorenni a delle violente torture psicologiche qualora dovessero osare manifestare un orientamento sessuale non conforme ai suoi pruriti sessuali. Pare conseguenziale che sarebbe anche pronto ad accettare che i suoi figli possano essere spinti al suicidio dato che le statistiche sono molto chiare sugli effetti di quelle violenze.
Ponendosi dunque come il fondamentalista che vuole ridefinire la famiglia dall'alto del suo porsi come un padre disposto a far morire i suoi figli pur di plasmarli secondo le sue pretese, è attraverso la sua organizzazione di promozione omofoba che Jacopo Coghe è tornato a farsi promotore delle fantomatiche "terapie riparative" dell'omosessualità.

In quel loro sostenere che l'odio sarebbe "opinione"e che loro vogliono poterlo ripensare a piene mani a danno dei più deboli, è commentando il divieto tedesco a quelle violenze prive di ogni scientificità, è facendo sterile ironia che dalla loro pagina di propaganda scrivono:


Se è ovviamente folle il loro sostenere che qualcuno potrebbe decidere di «diventare lgbt» o il loro spergiurare che degli psicologi potrebbero modificare a proprio piacimento l'orientamento sessuale delel persone (che peraltro sarebbe una pratica vietata dal codice deontologico), si inventano che i gay non possano «chiedere aiuto» a ciarlatani che vendono teorie prive di scientificità.

L'articolo è ancor peggio, dato che l'organizzazione di Jacopo Coghe e di Toni Brandi parte dal sostenere che un genitori e abbia il diritto di infliggere violenze ai figli. Un po' come se sostenessero che lo stato non deve poter vietare ad un padre di famiglia di far prostituire la figlia minorenne anche se potrebbe fare molti soldi con la peodfilia. Ed è così che scrivono:

Incredibile ma vero, in Germania, lo Stato, come il grande Leviatano di Hobbes, con i suoi innumerevoli tentacoli, è arrivato ormai ad insinuarsi nelle famiglie, allungando le sue propaggini anche sulle menti dei minori, sottraendoli alla legittimità autorità dei loro genitori.

Sostenuto che la "autorità dei genitori" dovrebbe includere il "diritto" a far del male ai propri figli, si passa a sostenere che quando un padre omofobo imporrebbe a dei figli minorenni una tortura psicologica, sarebbero i bambini a chiederglielo:

Di cosa stiamo parlando? Del divieto per i minorenni ad intraprendere terapie riparative, per combattere tendenze sessuali con cui non sono a loro agio, nemmeno dietro consiglio dei loro genitori. Così ha deciso il Bundestag, il parlamento federale tedesco, il 7 maggio scorso. Ma non basta perché la legge approvata dichiara addirittura illegale qualunque suggerimento di genitori e psicologi finalizzato a far ricredere i propri figli o i propri pazienti sulle loro tendenze omosessuali.

Se l'omosessualità è un orientamento e non certo una «tendenza» come loro sostengono in quella loro propensione a dare falsa testimonianza, da vomito è che due violenti possano essere riconosciuti come una "onlus" mentre usano denaro pubblcio per sostenere che si possa far «ricredere i propri figli» riguardo alla loro natura.

facendo populismo e sostenendo che esisterebbero «basi scientifiche» contro l'omosessualità, l'articolo inizi a raccontare che per Jacopo Coghe un gay non sarebbe un uomo e una lesbica non sarebbe una donna:

Il motivo? E’ presto detto e altro non è che il presupposto e il sostrato ciecamente ideologico da cui questa decisione prende le mosse e ben espresso dalle parole del ministro della sanità tedesco Christian Democrat Jens Spahn (CDU) perfettamente coerenti con l'ideologia di genere: "Il termine terapia è fuorviante. Dove non c'è malattia, non c'è bisogno di terapia". Ne consegue che, poiché l'omosessualità non sarebbe una malattia, è necessario "accettare tutti così come sono".
Insomma, il solito “approccio affermativo” che non tiene in nessun conto il parere della scienza, riguardo la binarietà maschile –femminile e dunque l’inesistenza di una concezione dell’identità sessuale intesa come “spettro” a più sfumature.

Ovviamente non esiste alcuna alternativa all'essere sé stessi, ma l'organizzazione di promozione omofoba inizia a sbraitare che difendere i bambini sarebbe un'assurdità dato che loro sono per la violenza psicologica sui minori in nome di come dicano che un minorenne vorrebbe "cambiare" per libera scelta e non perché vittima di quell'odio omofobico di lui loro si fanno promotori:

Ma questa assurda legge arriva ad imbavagliare completamente anche chi desidera chiedere aiuto, prevedendo fino ad un anno di reclusione e una multa di 30.000 anche per chi risponde alla richiesta volontaria di aiuto da parte di un giovane che voglia combattere certe pulsioni. E la cosa più grave è che ciò vale, non solo per gli psicologi ma persino per i genitori.
Insomma siamo all’annientamento completo della potestà genitoriale, da parte di un vero e proprio stato etico che, con una nonchalance da paura, entra anche nelle coscienze dei suoi cittadini e nei rapporti più sacri e intimi, come quelli tra genitori e figli, sbrindellandoli con leggi ad hoc.

La solfa è sempre quella. Praticamente sostengono che i figli sino un proprietà dei genitori e che i genitori debbano potergli fare tutto il male che desiderano, magari violentandoli, picchiandoli, stuprandoli o spegnendogli le sigarette in faccia. Tutti atto che sono perfettamente paragonabili alla violenza di chi vuole che non siano omosessuali anche se quella è la loro natura.

Buttandoci dentro un'altra dose di ideologia e dicendo che la "famiglia" andrebbe opposta ai figli dato che a decidere deve essere il maschio eterosessuale bianco, l'articolo incalza:

Un’operazione questa, avvenuta in Germania sì, ma che in tutta Europa procede a pieno ritmo, grazie al sostegno delle lobby LGBT che mirano ormai, con il loro continuo tentativo di relativizzare il concetto di “famiglia”, a scindere i legami biologici familiari partendo proprio dalla distruzione del sacrosanto diritto alla priorità educativa dei genitori sui figli, rendendoli proprietà dello Stato, come nelle peggiori dittature che, per affermarsi, sono sempre partite dalla distruzione della famiglia, perché come diceva Chesterton la famiglia «è una cellula anarchica dove vigono delle regole proprie, che non sono né dello Stato, né del mercato».

I riferimenti sono alla propaganda di Steva Bannon, in quell'ostentazione di come il loro odio abbia finalità partitiche finalizzate a rendere l'Italia un posto peggiore.
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