Arabia Saudita, da tre mesi un blogger viene torturato dalla polizia per fargli "confessare" di essere gay


Da tre mesi le autorità saudite sottopongono a sistematiche torture Mohamad al-Bokari, un blogger yemenita 29enne che sarebbe stato arrestato e torturato per il suo attivismo nella difesa dei diritti civili. Il tentativo delle autorità è quello di estorcergli la "confessione" di essere gay al fine di poterlo condannare, risolvendo così il problema dell'arresto sommario che ha portato un giovane ad essere detenuto senza processo e sottoposte a sessioni di calci, pugni e altre torture.
I media locali sostengono che il giovane sarebbe stato sottoposto anche ai fantomatici "test anali" che sono del tutto privi di ogni scientificità oltre ad essere riconosciuti come una tortura.
Tutto sarebbe partita da un'opinione espressa dal blogger, il quale ha semplicemente osservato come gli omosessuali non potessero beneficiare di pari diritti a causa di fattori naturali come il loro orientamento sessuale. Ma in una terra dove vige l'odio incoraggiato da Pillon e da Jacopo Coghe, la polizia ha ritenuto che quelle parole dovessero essere punite in quanto ritenute «riferimenti sessuali che violano l’ordine pubblico e la morale».
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