Il partito dei complottisti


Unendo le tessere del mosaico, tutto inizia a prendere forma. Si può pensare sia una pura casualità se la propaganda degli esponenti dell'integralismo organizzato si muova all'unisono o si può temere ci sia una regia occulta. Di certo non pare un caso che i neofascisti italiani promettessero di riversare sangue per le strade d'Italia mentre la signora Silvana De Mari invitava i suoi proseliti ad acquistare fucili mentre il suo amichetto Fabio Tuiach inneggiava ai terroristi legati al suprematismo bianco che ammazzano i migranti per strada. Ed è una curiosa coincidenza che i "gilet arancioni" vogliano usare i morti di una pandemia per ottenere potere mentre la pubblicista Zaira Barrucca rilancia i loro slogan griffati da simboli di appartenenza all'ultra destra.
Non meno curioso è come tutti questi personaggi risultino sempre legati tra loro: è Alessandro Mieluzzi a pubblicizzare quella Zaira Bartucca che pubblica gli articoli di Silvana De Mari, la quale che milita da decenni nel partito anti-islamico di Magdi Cristiano Allam che è vocino a Mieluzzi.

E se la Bartucca non parrebbe una leader dato che la stragrande maggioranza degli italiani non ha idea di chi sia e di cosa faccia, è sul suo sito filo-russo che la signora pubblica quello che ha l'aria di essere il manifesto del movimento complottasta, peraltro proprio in concomitanza con una Silvana De Mari che giusto in questi gironi ha impartito ai suoi miliziani l'ordine di credere ai complotti.
In un articolo intitolato "Andrà tutto bene. È tutto sotto controllo" a firma di "Il Saccente", sul sito della Bartucca leggiamo:

C’è uno strano clima di intesa in Italia. Mentre l’economia è allo sfacelo e tutto ciò che non è digitale muore, mentre gli anziani periscono nelle case di riposo e i senzatetto muoiono nelle strade perché non c’è più chi gli porta un piatto caldo, i due estremi della politica si trovano finalmente d’accordo.

Emerge qui il primo punto importante: usato Salvini per sdoganare il nazifascismo, pare che il padano non sia più di interesse per le lobby populiste che hanno visto una Lega che non conta nulla in Europa e che in Italia ha perso il 10% in un solo anno.

Si passa così a cavalcare ogni odio e ogni complottismo creato da quel populismo che cavalca l'egoismo per tirare fuori il peggio dalle persone al fine di disegnare un surreale mega-complottone da usare a fini di propaganda. Dicono:

Passo 1: chiudere tutto e depotenziare il Parlamento
Mentre Conte e sodali chiudono l’Italia e depotenziano il Parlamento italiano (ma quello europeo rimane aperto e attivo) e ci prepariamo a un esercito di nuovi poveri e decessi indotti causati dalla crisi – non dal virus che per l’ISS fa dodici morti ogni duemila dichiarati – Salvini e Meloni sono soddisfatti. L’avvocato mondialista che scriveva a un Gran Maestro, l’amico di Bill Gates, ha sigillato e messo al tappeto tutto quello che “non è strategico”, come chiesto dal leader della Lega a cui la scenata sullo stato di emergenza non dispiace. Poi vai a spiegare al piccolo commerciante che ridurrà se stesso e la sua famiglia sul lastrico che la colpa della chiusura è sua e non della politica: non ha saputo tirar su una multinazionale al posto di una bottega.

Il passaggio è sobillare i poveri, negando che ci sia stata una pandemia e raccontando che sarebbe necessario odiare il potere eletto dal popolo in nome di qualche leader che va in giro a inventarsi curiosi complotti. La tesi viene messa a frutto per fomentare anti-europeismo, in linea con gli interessi dell'estrema destra neofascista:

Passo 2: la sopravvivenza del più forte. E del più ricco
C’è una nuova Europa che si affaccia all’orizzonte, e piace – trasversalmente – a tutta l’élite politica, mediatica e aziendale. È costruita sui criteri più crudi della sopravvivenza del più forte, e per incominciare nonostante i miliardi stanziati lascia perire tutto ciò che non genera grossi guadagni. Persone comprese. È un’Europa smart e digitale, diversa da come è sempre stata: si lavora da casa, si paga da casa con una carta e presto con la moneta digitale cara al governo Conte, si interconnette tutto, dalla lavastoviglie al citofono. Si instaura un circolo infinito: si fa tutto con un click e si viene controllati, con un click.

Il riferimento è alla teoria dei chip sottopelle che i complottisti dicono verranno impiantati attraverso i vaccini. Ma dato che ai populisti non piace neppure l'ecologia, ecco che arrivano pure a scrivere:

È green, di un ambientalismo di stampo nazista che interpreta la presenza umana come parassitaggio, e che specula in titoli (Greenbond? Coronabond?) e sigla trattati sul ridimensionamento coatto delle emissioni che poi ci obbligano a stare chiusi in casa. Altro che coronavirus.

Già, peccato che l'inquinamento faccia più vittime di quanto si pensi e non è certo inquinando il pianeta che loro otterranno un mondo migliore.

Sostenendo che la pandemia non sia mai esistita e che l'Europa voglia imporre quel 5G che il sito della Barrucca sostiene sarebbe fonte di morte, nella loro teoria ci sarebbe un terzo passo così descritto:

Passo 3: cavalcare un’emergenza debitamente costruita
I governanti messi alle strette dalla mancanza di strategie reali dell’Ue hanno ora un piano: cavalcare l’onda del coronavirus e accelerare i processi dell’Agenda 2030 che, tra l’altro, prima si chiamava 2021. Dentro c’è di tutto, senza colori politici: una forzista come Casellati può sentirsi a suo agio con la stellata Del Re, perché l’ONU e le sue risorse infinite mettono tutti d’accordo. Sembrava che gli obiettivi si fossero allontanati, ma c’è gente come Conte che intende fare quello per cui è stato programmato. Cavalcare un’emergenza che è stata costruita tramite tutti i tentacoli presenti sul territorio, è cosa utile perché in un colpo solo cancella problemi (anziani e indigenti a carico di un Welfare che non ha più risorse a disposizione) e crea nuove “opportunità”: 5G, titoli speculativi particolarmente vantaggiosi, blockchain, moneta elettronica e, dunque, controllo e grassi guadagni per pochi. Sarà il trionfo della dittatura mascherata da democrazia.

Si inizia a sostenere che sia colpa dell'Europa se alcune aziende hanno usato i dati personali delle persone per profilarle secondo un consenso il più delle volte espresso dagli stessi acquirenti. dato che non si capisce quale sarebbe il nesso, l'impressione è che si voglia creare un calderone in cui cavalcare ogni complottismo e inneggiare a qual ritorno alla pastorizia che viene suggerita dalle lobby evangeliche che finanziano i gruppi omofobi di mezzo mondo (e che erano presenti al Congresso di Vertona patrocinato dalla Lega di Salvini):

Passo 4: intensificare i controlli di massa
Il controllo è fatto a strati. Quello più superficiale lo sperimentiamo nella vita pratica. Ci muoviamo, acquistiamo, viviamo, e nel farlo cediamo più o meno consapevolmente un pezzo di noi alle aziende. Così Trenitalia è in grado di sapere che a nostro nome è prenotato un Intercity ogni tre mesi, Facebook che abbiamo dei figli e ci piace il gelato.

Si passa così a sostenere che:

Passo 5: dividere la torta Belpaese
Il patto non scritto che nello specifico sta facendo soccombere l’Italia è questo: dividere la torta Belpaese e dare la fetta più grossa a Pechino, il padre della Belt and Road Iniziative (BRI), la cosiddetta Via della Seta. Alla Cina i quasi due bilioni di investimenti italiani non sono piaciuti, perché fino a questo momento non potevano consentire il prevalere dell’interesse cinese su snodi come Venezia e Trieste. Ma nell’Italia del lockdown e del nulla economico, tutto è possibile, anche installare lanterne cinesi sulle guglie del Duomo di Milano o al posto dei leoni di San Marco.

Anche qui si fa leva sul nazionalismo per sostenere teorie opinabili che paiono negare l'evidenza ci come dietro al loro progetto ci sia l'evidente intenzione di svendere l'Italia al loro adorato Putin. Ed è sempre facendo allarmismo e cavalcando complottismi che si lanciano nell'affermare che:

Traguardo: passo 6. I tre livelli per acquisire dati. Il coronavirus non c’entra nulla
Il giochetto redditizio necessita di un presupposto: i nostri dati. Presto saremo associati all’identità digitale (SPID), a pagamenti esclusivamente digitali e a un numero crescente di dispositivi. Dovremo diventare per forza clienti di un sistema che qualcuno ha pensato per noi senza chiederci il permesso. Ma questo non è possibile se non ci presentiamo alle aziende che ancora non ci conoscono con il nostro nome e cognome, con il nostro numero di telefono e, addirittura, con il nostro DNA. In tempi di “emergenza” un semplice modulo di autocertificazione permette di acquisire un primo livello base.

Sempre cavalcando la paure a creando allarmismo ingiustificati, l'articolo si conclude asserendo:

Siamo a un passo da esperimenti di massa come quelli già condotti in piccola scala da Neuralink? Un terzo livello è quello del “modello Seul” chiesto da Renzi, che prevede l’utilizzo di app che ci seguono e controllano ovunque, e che fa in modo che i cittadini vengano costretti a indossare braccialetti come quelli dei detenuti. Ma che reato avremo mai commesso per essere controllati H24, non poterci spostare di città in città ed essere condotti ai domiciliari?
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